mercoledì 13 gennaio 2016
ALIMENTAZIONE
Prevenzione della Carie
di Giorgio Petronio
 L’alimentazione
in un programma di prevenzione della carie, ha una importanza fondamentale. Si
è notato che, alcune popolazioni della Terra, sconoscono il significato della
parola carie. Tra le numerose differenze tra le zone della Terra, l’attenzione
si è rivolta alla diversa alimentazione e questa ipotesi è supportata da un’altra
osservazione: altre popolazioni che, fino ad alcuni decenni fa erano immuni da
questa patologia, ne sono state colpite in seguito ai ripetuti contatti con
civiltà occidentale che hanno, di fatto, modificato le loro abitudini, mutando
radicalmente i modelli di alimentazione, introducendo una quantità notevole di
carboidrati come la pasta il pane e lo zucchero. Le cattive abitudini ci
portano a mangiare quello che capita, quello che solitamente richiede meno
tempo per la preparazione, oppure, quello che si crede sia a buon mercato;
spesso in realtà si mangia in un certo modo perché si è sempre mangiato così,
per la forza dell’abitudine. Basterebbero piccoli aggiustamenti senza alcun
metodo sconvolgente, per diminuire di molto l’incidenza media della carie nelle
varie popolazioni. Ovviamente la prima condizione è data dall’utilizzo di cibi
sani, naturali, non trattati con coloranti, aromatizzanti, emulsionanti come ad
esempio i cibi in scatola e la maggior parte delle preparazioni gastronomiche
delle rosticcerie, snack bar e simili. Una alimentazioni sana con cibi genuini
è ovviamente un toccasana per tutto l’organismo, non solo per i denti. Gli imputati
principali sono dati dagli zuccheri che, già dopo 3-4 minuti, dalla loro
introduzione nella cavità orale producono, per attacco della normale flora
batterica, degli acidi che demineralizzano lo smalto dei denti e che quindi
generano la carie. Questa azione dura in media 30-40 minuti ed è supportata,
condizionata, garantita dalla adesività del cibo alla superficie dentale. Ecco
il motivo per il quale un cibo “appiccicoso”
è più cariogeno rispetto ad un altro con uguale contenuto di zucchero. Da qui
il consiglio di impiegarli nella nostra alimentazione con un certo criterio. Altro
elemento da prendere in esame è la consistenza del cibo: è senza dubbio meglio
consumare cibi crudi o duri rispetto a cibi molto cotti o della consistenza di
una pappetta: questo per due motivi importanti, il primo, mangiare cibi duri e
fibrosi può portare alla eliminazione spontanea della placca durante la
masticazione stessa; secondo, viene sviluppata una muscolatura masticatoria con
un massaggio continuo a livello gengivale e un rafforzamento delle stesse. Molte
persone hanno le idee confuse riguardo al tipo di carboidrati che hanno la
potenzialità di essere fermentati dai batteri e causare la formazione della
carie. Alcuni scienziati hanno ulteriormente complicato il quadro dividendo gli
zuccheri in “intrinseci” ed “estrinseci”. Gli zuccheri intrinseci sono quelli
naturalmente presenti all’interno delle componenti cellulari degli alimenti e
cioè, principalmente, in frutta e verdura. Gli zuccheri estrinseci sono quelli
presenti allo stato libero o quelli aggiunti. Questo gruppo si divide
ulteriormente in zuccheri del latte (lattosio) e zuccheri estrinseci non del
latte, vale a dire quelli dei succhi di frutta, del miele e gli zuccheri
aggiunti. Alcuni studi dimostrano che i batteri possono fermentare sia gli zuccheri
intrinseci che quelli estrinseci, quindi tutti gli alimenti contenenti
carboidrati possono contribuire alla formazione della carie. Il cibo e la salute
orale è un binomio inscindibile e molto spesso si associa, giustamente, certi
cibi al rischio carie ma non è sempre così, a volte il cibo può essere un
alleato per tutelare la salute orale. Un principio basilare consiglia di
lavarsi i denti almeno 20 minuti dopo che abbiamo mangiato, non avremo “alimentato”
i batteri che favoriscono la carie e neppure “corroso” le superfici dei nostri
denti. Ma se non possiamo lavarci i denti dopo ogni pasto? Ci sono diversi
punti che insegnano ad “utilizzare” il cibo in modo appropriato per una buona
igiene orale, soprattutto negli intervalli tra i pasti principali e quando non
è possibile lavare i denti. Suggerisce come combinare i diversi alimenti
privilegiando il consumo di quelli anticarie (verdure fibrose, acqua, latte,
formaggi stagionati, frutta secca) o cariostatici (verdure cotte, carne) alla
fine dei pasti o come spuntini, evitando di concluderli con alimenti o bevande
potenzialmente cariogene (dolci, alimenti appiccicosi, bevande zuccherate,
ecc.). Per schematizzare e imprimere nella mente i cibi da “guardare” con
sospetto e quelli “amici” dei nostri denti, è stata realizzata una vera e
propria “Piramide Odonto-Alimentare” in cui sono stati raggruppati gli alimenti
tra cariogeni, anticariogeni e cariostatici. Questa Piramide alimentare è
realizzata sulla base di una dieta mediterranea, ma ovviamente può essere
allargata ad altre tipologie di diete inserendo alimenti tipici di altre
culture, non contemplati nella Piramide, come ottimi alleati per la salute
orale. Fondamentale riconoscere gli alimenti a seconda del loro potere:
cariogeno, cariostatico o anticariogeno. Capire se possono essere consumati in
associazione fra loro o quali sono i momenti della giornata in cui è
preferibile assumerli. Gli alimenti cariogeni, ad esempio agrumi, cereali,
bevande dolci, possono favorire l’insorgenza e lo sviluppo della carie ma solo
in presenza di placca batterica; non vanno esclusi dalla dieta ma possono
essere consumati in associazione con cibi protettivi. Gli alimenti anticariogeni,
come il latte, i formaggi stagionati o la frutta secca, contrastano la
formazione della carie favorendo la crescita di batteri benefici. I cibi
cariostatici, come carne, pesce, uova e quasi tutte le verdure, sono neutri;
per questo, anche in assenza di un’adeguata igiene orale, aiutano a proteggere
i denti. Sia gli alimenti anticariogeni che i cariostatici sono perfetti per
uno spuntino o quando il pasto è terminato. Come in tutte le discussioni
riguardanti la nostra salute, esistono tantissime teorie e vari punti di vista
supportati da tanti studi e tante indagini. Ciò che conta è la capacità di
percepire il pericolo che ha sul nostro organismo una dieta squilibrata in
eccesso o in difetto e ovviamente la mancanza o la trascuranza delle buone
norme di igiene orale. Ben vengano schemi come questo della piramide se servono
a chiarire eventuali dubbi sul consumo degli alimenti, ma ben vengano anche
degli esami obiettivi che ognuno di noi dovrebbe fare riguardo al proprio stile
di vita e al mantenimento di tale stile negli interessi della salute della
propria bocca.
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