Nel Progetto di
servizio, di informazione e di conoscenza alla comunità, riportiamo l’intervista
a Marco Cangialosi, siciliano doc, pilastro di Sicilia Mondo da oltre 30 anni. Di anni 82, da 58 negli Stati
Uniti. Punto di riferimento e mecenate nella collettività siciliana.
Imprenditore-esportatore di grande livello (ha omaggiato tutte le vetrate della
Statua della Libertà), Chairman della Federazione
Siciliana del New Jersey aderente a Sicilia
Mondo, con 9 Associazioni.
Nel New Jersey come è vista la situazione italiana?
Dalle notizie
che ci giungono da parenti ed amici, la situazione italiana non è molto positiva.
Nonostante i proclami del Presidente del Consiglio, sappiamo che ci sono grosse
problematiche. Prima di tutto il lavoro che manca e, quindi, le persone hanno
difficoltà nella gestione della vita di ogni giorno. E poi si sente parlare
sempre più spesso di corruzione a tutti i livelli, con la conseguenza che e a
causa di questo e di una atavica mal gestione della cosa pubblica, gran parte
del Paese si sente abbandonato a se stesso. Allo stesso modo, anche noi come
comunità italiana all’estero a volte ci sentiamo abbandonati.
Come sta la comunità italiana e siciliana in
particolare?
È ancora viva e
lotta sempre per portare in alto l’italianità in tutti i contesti, nelle
manifestazioni e negli eventi culturali legati alle tradizioni e all’identità,
non senza difficoltà in quanto siamo ormai alla terza e quarta generazione
quelli che siamo arrivati negli anni 50. Le nuove generazioni, pur sentendosi
orgogliose delle loro origini, essendo molto delocalizzati, dedicano poco tempo
alle attività della comunità che richiederebbero una costante dedizione. Per
queste ragioni molte realtà hanno perduto, anno dopo anno, la loro consistenza.
Nonostante questo le comunità italiane e siciliane resistono, cercando di unire
assieme tutte le varie componenti. Anche se si sentono abbandonate dallo Stato
Italiano che recentemente ha chiuso il Consolato di New Jersey penalizzando una
grossa concentrazione italiana per il rilascio del passaporto, soprattutto per
gli anziani. Senza dire delle difficoltà per la chiusura dello scalo Alitalia
all’aeroporto di Newark.
C’è ancora crisi economica nel New Jersey?
Così come la
situazione economica mondiale, anche quella del New Jersey non gode di ottima
salute. Ormai è stato tutto rivoluzionato. Anni fa questo Stato era un polo
industriale a livello mondiale. Molte di quelle industrie ormai hanno chiuso o
hanno delocalizzato ma questo è normale in una società moderna in continua
evoluzione. Invece si trovano spazi nel settore tecnologico, dei servizi, dei
trasporti, del turismo, della ristorazione e della scuola, in linea con la
società moderna. Si avverte però una ripresa lenta e costante. Con un pò di
fortuna si può sempre raggiungere il “sogno americano”.
Nel New Jersey arrivano giovani italiani in cerca di
lavoro?
I flussi
migratori verso gli Stati Uniti sono pressoché inesistenti. Unica possibilità è
per chi vuole investire o per le eccellenze. I giovani che non hanno parenti o
grossi sponsor e che vogliono venire a costruirsi un futuro qui, non sono
favoriti anche perché non posseggono i requisiti per risiedere e lavorare
legalmente. La mancanza di nuovi arrivi dall’Italia non porta ricambio
generazionale. E quindi, a lungo andare, la presenza italiana potrebbe
impoverirsi. Per agevolare nuovi flussi migratori sarebbe opportuno che il
Governo italiano prendesse accordi con gli USA per ridare vita alla comunità
italiana.