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 mercoledì 23 dicembre 2015

CASTANEA DELLE FURIE

Ampliato e rinnovato il Museo “I ferri du misteri”

di Alfonso Saya


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Lunedì 21 dicembre, a Castanea, è stato inaugurato, ampliato e rinnovato, affiancato da una Biblioteca e da una sezione dedicata alla fotografia con le opere del maestro Aldo Pintaldi, il Museo etno-antropologico allestito e curato, con grande passione, dal geom. Domenico Gerbasi. La cerimonia ha avuto inizio con la benedizione del Museo, da parte di mons. Antonino Isaja e con l’intervento del fondatore, direttore e presidente dell’Associazione culturale collegata al Museo. Gerbasi, ha raccontato la storia del Museo che ha avuto inizio con l’acquisto, nel lontano 1963, in un “mercatino delle pulci”, in Svizzera, di un Crocifisso. È nato, quindi, sotto un buon auspicio e nel corso degli anni, si è arricchito sempre più. “La raccolta – afferma Gerbasi – continua, non finisce mai, c’è sempre qualcosa di nuovo, e mi capita, spesso, di prendere oggetti per strada”. “Un giorno – così racconta – a Massa S. Lucia, ho trovato su un muretto, una radio antica, forse il proprietario non aveva il cuore di buttarla ed io l’ho presa. Ha arricchito, insieme agli altri reperti, un patrimonio etno-antropologico costituito da circa 2500 pezzi”.

Tutti gli oggetti che si trovano nel Museo “I ferri du misteri”, ci parlano, guardandoli, facciamo un “bel tuffo nel passato”. Non sono ferri vecchi, da buttare, sono ferri preziosi, che parlano... parlano... sono le nostre radici, senza di loro non si spiegherebbe il presente. Alla cerimonia, sono seguiti molti interventi, fra cui quelli del rettore del Seminario arcivescovile, mons. Cesare Di Pietro; del soprintendente ai Beni culturali e ambientali di Messina, Rocco Scimone; del dirigente dei Beni etno-antropologici Anna Maria Picone; del direttore della sezione Beni bibliografici e archivistici della Soprintendenza Melina Prestipino.


 


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