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 martedì 29 gennaio 2019

MIRACOLI

Il miracolo della “Tilma” della Madonna di Guadalupe

di Alfonso Saya


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L’Immagine “acheropita”, che vuol dire non fatta da mani umane, richiama la Sacra Sindone di Torino, cioè il lenzuolo in cui è impressa l’Immagine di Gesù. Quella della Madonna di Guadalupe si potrebbe chiamarla la Sindone Mariana. L’Immagine si formò quando il veggente, Juan Diego, appena convertito al cristianesimo, nel 1571, per confermare l’Apparizione della Vergine, sul colle Teepyac, dove voleva che si costruisse una Chiesa a Lei dedicata, aprì al vescovo, incredulo, la “tilma”, i mantello, come la chiamano gli indios, per mostrare le rose di Castiglia che, miracolo nel miracolo, raccolse, sebbene si era in pieno inverno. La Madonna, in quel momento era presente, come suo Figlio nel lenzuolo, lasciò impressa la sua Immagine nel mantello del veggente. Il più antico esame è stato effettuato nel 1666 ed il risultato è stato che l’Immagine non è un dipinto eseguito da un pittore. Gli studi sono proseguiti nei secoli fino ai nostri giorni. La scienza non è stata in grado di dare spiegazioni.

La “tilma” ripercorre lo stesso cammino della Sindone. Difatti, come è successo alla Sindone, nel 1791, si verificò un incidente. Ad alcuni operai, mentre pulivano la cornice d’oro, in cui è racchiusa la “tilma” cadde dell’acido nitrico sull’Immagine impressa nel tessuto ma, lo stesso, rimase integro. Venne osservato, in quell’occasione, un fenomeno inspiegabile, nella “tilma”, non si trovava traccia né di polvere, né di insetti morti. Il Quadro della Vergine respinge polvere e insetti. Nel 1936, il Premio Nobel per la chimica, Richard Kuln, esaminò due fili della “tilma”, uno rosso e uno giallo, sulle fibre non si trovò traccia di coloranti di nessun tipo. Lungo il corso dei secoli, sono state fatte delle aggiunte pittoriche, che si sono screpolate e sono sbiadite, mentre l’Immagine della Vergine è sempre rimasta intatta e fresca nei suoi colori.

Il fenomeno più sorprendente riguarda le scoperte fatte nelle pupille della Madonna. Nel 1929, un fotografo, Alfonso Gonzales, osservò che nell’occhio destro si vedeva una figura umana. La scoperta suscitò meraviglia e scalpore. Nel 1956-58, si fecero indagini servendosi di lenti d’ingrandimento che confermarono la presenza di figure umane negli occhi della Vergine che nessun artista avrebbe mai potuto dipingere: sono due scene che si ripetono in tutte e due gli occhi. Si vedono le persone che erano presenti nel momento in cui il veggente aprì il mantello pieno di rose nel quale si formò l’Immagine della Madonna. Quest’Immagine è, davvero, “acheropita” e suscita universale devozione.


 


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