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 martedì 3 novembre 2015

RASSEGNA

“Senza Pasolini”: Ricostruire il profilo di un intellettuale

di Tiziana Santoro


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A quarant’anni di distanza dalla sua morte, la Città di Messina ha voluto ricordare Pier Paolo Pasolini con la Rassegna “Senza Pasolini”. Per l’occasione, dal 21 al 28 ottobre, si sono avvicendate proiezioni, incontri, dibattiti a cui hanno partecipato intellettuali provenienti da tutta Italia e dall’estero. I curatori Alessia Cervini e Pierandrea Amato, hanno presentato l’iniziativa nel corso della conferenza stampa che si è tenuta nell’aula senato del rettorato. La manifestazione promossa dal Dipartimento di Scienze Cognitive, Psicologiche e Pedagogiche in collaborazione con l’Università di Messina è stata realizzata con il patrocinio del Comune, del Centro Studi di Cinematografia Nazionale, del Centro Studi Archivio Pier Paolo Pasolini di Bologna e del Centro Studi di Casarsa. Per l’occasione sono state aperte le porte d’accesso alla Sala Laudamo e alla Sala Fasola, salotti rappresentativi degli ambienti culturali messinesi. Tra gli ospiti intervenuti l’insigne regista Franco Maresco, la documentarista Cecilia Mangini, collaboratrice di Pasolini, ed i registi Aurelio Grimaldi e Vincent Dieutre.

Particolarmente apprezzato è stato l’intervento dello studioso italo-francese Jean Poul Manganaro, recentemente impegnato nella traduzione di “Ragazzi di vita”. Muovendo dalla figura di Pasolini poeta, scrittore, critico si approda al ruolo da regista, a tal fine, i cinema multisala Iris ed Apollo hanno trasmesso la proiezione di alcuni tra i capolavori più rappresentativi dell’artista. Tra le proiezioni hanno ottenuto grande successo di pubblico quelle in pellicola fornite dalla Cineteca Nazionale di Roma: “Accattone”, “Uccellacci e Uccellini”, “Teorema” e il “Vangelo secondo Matteo”. Durante la rassegna è stato indetto un Concorso fotografico “Dal web allo spazio fisico” che ritrae la periferia della città di Messina. A seguire la premiazione dei primi 10 fermo-immagine e la realizzazione di un’opera-mosaico che unisce e rappresenta, in un solo colpo d’occhio, le zone ai margini della Città dello Stretto.

Tra le opere d’ispirazione “pasoliniana” hanno riscosso successo di pubblicoNon essere cattivo” di Claudio Caligari e “Gli uomini di questa Città, io non li conosco” del regista Franco Maresco. Attraverso i numerosi interventi e le iniziative animate dagli intellettuali intervenuti è stato possibile ricostruire, con successo di pubblico, il percorso dell’Artista scomparso tragicamente e prematuramente il 2 novembre del 1975.


 


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