Cipressi s’
innalzano, toccano cieli cupi,
salici piangenti
sfiorano il suolo.
Il vento spinge
porte, ormai chiuse,
solo ricordi.
Lo stridere dei
gabbiani, il volo di aquiloni,
le corse sulla
sabbia, le canzoni, le risate.
Le danze al
fuoco dei falò,
il fragore delle
onde sulla risacca
e noi due
abbracciati fino all’alba.
Ora nel mio
giaciglio, aspetto, immobile.
Giornate
lunghissime e notti interminabili
si susseguono
uguali.
Nel delirio del
dolore sogno.
Ti vedo danzare
e mi unisco a te.
La tua anima si
unisce alla mia
e mi grida
“svegliati amor mio”.
Sento forte il
tuo grido,
la tua forza mi
sostiene, mi dà vita,
mi ridesto dal
mio oblio.
Sveglio, senza
più catene, voglio vivere con te.
Corriamo verso
il mare, cullati dalle onde
nuotiamo verso
nuovi orizzonti, insieme.