Scivola sul
foglio l’inchiostro di un pennino,
usurato da
curve, virgole e finali punti
che salutano le
strofe facendo l’inchino,
per avventurarsi
verso nuovi spunti.
Così ricomincia
una nuova quartina,
in liberi versi,
ostili alla classica metrica,
lettera dopo
lettera la fine è vicina,
di un
componimento distante dall’etica.
Si tratta di
nulla se non di struttura,
nessun’altra
attenzione va data,
continuano i
punti far da sutura,
tra un verso e
l’altro in rima alternata.
La poesia è quel
mezzo di espressione,
che se di vere
tematiche è assente,
merita
ugualmente la giusta attenzione,
perché è
manifesta in presenza di niente.