ANNIVERSARIO
A Dieci Anni dalla Canonizzazione di Padre Annibale
di Alfonso Saya
Si è
celebrato il Decennale della
Canonizzazione, da parte dell’indimenticabile Papa San Giovanni Paolo II,
di un grande Figlio di Messina, Annibale Maria Dio Francia, con un Convegno. Numerosa è stata la
partecipazione. Emblematico, molto significativo il titolo del Convegno, tratto da un verso di Lucio
Piccolo: “Ma il fuoco non è sempre
inferno”. Il fuoco dell’Amore, difatti, che ha infiammato il nostro grande
Santo, chiamato, affettuosamente e con grande devozione, dal popolo “U Patri
Francia”, ha “seminato” e aperto “la Porta della Bellezza della Santità”. Il “Fuoco
del suo Amore”, della sua Carità cristiana, non si costruisce niente senza
Cristo (“Senza di me non potete far nulla!”)
ha spento “la bolgia infernale del malfamato Quartiere Avignone”, un ammasso di
miseria morale e materiale dove – come ha rilevato il biografo del nostro
grande Santo, Padre Angelo Sardone – 40 famiglie vivevano tra le putrefazioni
di detriti, dimenticati e ghettizzati come fossero dei campi rom di oggi.
In
quella bolgia infernale, nacquero laboratori, centri formativi, tipografie, le “caldaie
dei poveri”, il forno “du pani ‘i Patri Francia”. Per questa grandiosa, gigantesca
opera di bonifica, Giorgio La Pira ha definito Sant’Annibale “l’evangelica lampada sopra il moggio”,
un’autentica Figura di Uomo di Dio. Un’autentica perla che basta a impreziosire
nei secoli la storia di un popolo e di una Città. Tra le tante personalità vi era
il mecenate Antonio Presti che nel suo intervento ha detto, senza voler
stabilire, assolutamente, un confronto con il nostro grande Santo, che ha
scelto lui, la via del “dono civile” che è frutto, ovviamente, della Fede,
altrimenti sarebbe “pura filantropia”, per bonificare Librino, “il Quartiere
Avignone” di Catania. Rivolto ai giovani, il Mecenate li ha invitati a essere (bellissima
quest’espressione) “guerrieri di Luce”. Io aggiungerei della Luce del Vangelo (“Io sono
la Luce, chi cammina con me, non cammina nelle tenebre!”). Il mondo, così
buio e disastrato, ha bisogno di Bellezza che è il volto dell’Amore e l’Amore
non ha altra sorgente che il Creatore.
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