INVALIDITÀ
Giuseppe Pracanica: mentire con le statistiche
di Redazione
Qualcuno, estrapolando alcuni dati ed utilizzando la pronta grancassa
di giornali, radio e televisioni, ha accusato noi meridionali, i soliti
imbroglioni impenitenti, di lucrare, con percentuali vergognose rispetto alle
popolazioni del Centro-Nord, dei benefici derivanti dai riconoscimenti dello
stato di invalido civile, sordomuto, cieco, etc. Chi ha diffuso la notizia si è comunque dimenticato di precisare che,
oltre alle condizioni sanitarie, per la concessione delle prestazioni di
invalidità civile, è necessario non superare ben precisi limiti di reddito che,
ad esempio, per l'assegno di invalidità è, alla data odierna, di 4.790.76 euro
annui. Già questo dato, da solo, spiega a sufficienza perché, al Centro-Nord,
i cui abitanti godono di un reddito medio di gran lunga superiore a quello
indicato, ottengano, in percentuale notevolmente inferiore, tali prestazioni.
La controprova si ha analizzando le indennità di accompagnamento, la cui
concessione non è vincolata dal reddito, ed i cui dati per il Centro-Nord e per
il Sud e le Isole, sono, grosso modo,
sovrapponibili.
Inoltre, rifacendosi solo ai dati complessivi, non si è fatto cenno a
quanto ammonta il beneficio economico mensile che, per il 2015, é di euro
278,91, sia per la pensione di inabilità che per l'assegno di invalidità, cioè
circa poco più di nove euro al giorno, tenendo conto anche della tredicesima!
Poiché sarebbero questi poveracci a mettere in crisi l’economia del Paese si
deciso di utilizzare le maniere forti per perseguirli, (ma perché anche
diffamarli?), organizzando una campagna di revisione, affidata all’INPS e che
coinvolgerà duecentomila soggetti. La nostra Associazione, CittadinanzAttiva di Messina, ha avuto
già modo di protestare perché ha accertato che sono stati invitati ad essere
sottoposti a revisione anche soggetti che, per legge, ne erano esentati ed anche perché, in base
alle precedenti esperienze, ogni volta queste strombazzate campagne di
revisione, si sono trasformate in un grave danno per l’Erario.
Infatti di tutte le revoche decise in occasione delle precedenti
campagne di revisione, in seguito all’intervento dei Giudici del Lavoro, a cui
gli interessati si sono rivolti, oltre l’80% è stato annullato, costringendo
l’ente erogatore, l’INPS per conto dello Stato, a pagare non solo le rate
arretrate, dalla data della sospensione, integrate da rivalutazione ed
interessi, ma anche gli avvocati degli interessati, i consulenti tecnici
d’ufficio, etc, a cui debbono aggiungersi le spese affrontate dall’INPS per organizzare
le visite di revisione e per pagare i medici che le hanno effettuate, mentre le
strutture giudiziarie, già al collasso, sono state costrette a caricarsi questo
ulteriore lavoro. Si deve lamentare anche che, grazie alla cronica inefficienza della nostra
Regione, a nove anni della promulgazione, non è stata ancora recepita la legge
80/2006, che prevede l’immeditata concessione delle prestazioni di invalidità
civile agli ammalati di cancro che li richiedono. Quanto fin qui sostenuto,
tuttavia, non esclude che esistano i soliti furbi, che vanno, loro si,
perseguiti e puniti. Lettera firmata: Giuseppe Pracanica
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