PERSONAGGI
Un’intervista avvolta nel mistero!
di Maria Schillaci
Sono tanti i modi in cui un’intervista
può nascere... un’idea improvvisa, un nome letto da qualche parte, etc., ma
questa di cui sto per parlarvi è nata in modo davvero impensabile, da una
conversazione su “Whatsapp”, da un’idea suggerita da un mio lettore che mi
dice: “Perché non parli di Nessie in un
tuo articolo”. E, allora, pensai, se magari in Inghilterra ci fosse qualche
studioso, specializzato in questa tematica, a cui poter fare una piccola Intervista. Vado a fare delle ricerche! Ed
eccomi qui, a scrivervi l’intervista che mi ha concesso il gentilissimo ricercatore
inglese Steve Feltham, intervistato anche dalla BBC, dal famoso Giornale “The Guardian”, da tantissimi
giornalisti di tutto il mondo. Da quest’Intervista,
conosceremo non solo il mondo che riguarda Nessie, ma anche la vita di un uomo
che ha lottato con amore per realizzare i suoi sogni.
Caro Steve Feltham, come e quando hai deciso di studiare il mistero del
famoso Nessie? È stato nel 1970. Avevo 7 anni, ero in una vacanza di
famiglia con i miei genitori e mio fratello Martin. Visitammo Loch Ness. C’era
un team di appassionati “cercatori”
di mostri, “l’Agenzia di Investigazione
del fenomeno Loch Ness” che ha deciso di guardare nel lago nella speranza
di scoprire qualcosa di inspiegato. Il loro “accampamento base” era un gruppo
di grandi roulotte, raccolto in un alto campo al di sopra dell’acqua, ciò dava
loro un grande punto di vantaggio da cui osservare. Vedendo il mio interesse,
mio papà mi comprò il fascicolo di informazioni che loro vendevano al pubblico,
in modo da finanziare la loro spedizione. Esso conteneva copie di racconti di
osservazione, ingrandimenti di interessanti foto, “carte sonore” e mappe. Mio
papà non avrebbe mai saputo che un piccolo acquisto sarebbe arrivato a dettare
il corso della mia vita. I miei genitori potevano lasciarmi seduto su una
sedia, andare a Inverness, tornare nel pomeriggio e trovarmi ancora seduto,
guardando, felicemente, le increspature del lago, i binocoli, la videocamera.
Loch Ness, in un certo senso era la mia babysitter. Durante i miei “20 anni”,
queste spedizioni furono alcuni dei miei momenti più felici che ho avuto,
capace di sentirmi parte della ricerca su cui avevo letto così tanto. Ecco da
dove venne il mio interesse. Divenni, poi, un vasaio, un rilegatore di libri,
un artista grafico, installai antifurti nelle case delle persone, grazie a un
commercio accordato a mio padre. L’ho trovato, però, un lavoro ingrato, nessuno
vuole spendere molti soldi per proteggere la propria casa. Quando facevamo una
pausa, con una tazza di tè, i clienti (sopra i 60 anni) mi dicevano: “quando avevo la tua età mi sarebbe piaciuto”
e raccontavano che, invece di seguire le loro teste, hanno seguito i loro
cuori. Nelle loro orribili soffitte impolverate le loro parole risuonavano
nelle mie orecchie. Ebbi anche una lunga relazione, il prossimo passo sarebbe
stato il matrimonio, i figli. Volevo davvero quella vita o volevo che fosse un’avventura,
una ricerca? Nel 1990, dopo un’altra
spedizione a Loch Ness, capii che volevo la vita di un “ricercatore di Nessie”
a tempo pieno. Vivere in una “casa mobile” avrebbe significato che potevo
muovermi intorno al lago, in differenti punti vantaggiosi.
Cosa puoi dirci su Nessie? L’hai mai incontrato? Che aspetto ha? Ultimamente,
nonostante i tentativi per identificare ciò che la gente ha intravisto qui, l’identità
di Nessie è rimasta ancora un mistero. Se trovo la risposta, ti farò sapere.
Ci racconti una curiosità sul mondo di Nessie che ricordi
particolarmente? Ciò che ricordo di più di quella visita a Loch Ness, da
bambino, è che quei ricercatori hanno costruito una piattaforma per le “osservazioni”.
Su di essa, avevano una videocamera montata su un treppiede con un lungo
obiettivo di circa un metro.
Come riesce, secondo te, Nessie ad affascinare così tante persone nel mondo? Io finanzio questa ricerca realizzando modellini di Nessie. Le persone
arrivano da tutto il mondo, giusto per dire “Ciao”, comprano un modellino e
anche per dire “Continua a seguire il tuo sogno”. A volte, ispiro altri a fare
qualunque cosa dica il loro cuore, questo è anche importante per me.
Un messaggio che desideri dare ai lettori di “FiloDirettoNews”? Il
messaggio importante che provo a esprimere è: “Non giungere a un compromesso, segui il tuo cuore”.
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