TIFOSI IN PROTESTA
L’ACR Messina stordita nella tempesta... perde la bussola
di Domenico Interdonato
Una domenica bestiale, ancora i
tifosi in curva si scansano pensando alle pallonate della Juve Stabia, una
figuraccia che li ha lasciati senza parole e, alla fine, non potendo più
gridare gli hanno girato le spalle in segno di protesta. Poveri noi, quanti
bocconi amari, eppure la squadra non è male, in tanti sostengono che sono
scarsi e che non meritano la categoria, a noi sembra una squadra stordita nel
vortice di una tempesta con il comandante che non trova più la bussola. Noi non ci crediamo e ci piace
analizzare gli eventi da osservatori e non da allenatori, notiamo troppi cambi
in difesa, da inizio campionato Grassadonia non è riuscito a trovare il
pilastro centrale su cui inserire i tasselli, da cambiare solo in caso di
squalifiche e infortuni, e non per scelte tattiche, il continuo cambiare ha
creato confusione e non ha fatto crescere l’autostima di seri professionisti
come Stefani. A questo problema bisogna aggiungere la non perfetta forma di
Rullo, professionista di grande esperienza, ma che sta giocando ancora non in
splendida forma.
Anche a centrocampo i ruoli variano e la confusione aumenta,
Mancini, Ciciretti e Damonte sono certezze non perfettamente inserite in
squadra. In avanti Corona sta offrendo tanto, ma è solo; domenica si è visto un
De Paula molto a disagio, perché il terreno di gioco non gli permetteva neanche
di correre, un giocatore tecnico come lui stenta a giocare sulla “sabbia
battuta”. Invece, i tifosi si sono goduti
una bella Juve Stabia, grintosa e furba con due corazzieri in difesa, Migliorini
e Polak, che spazzavano via tutto, pure la polvere che si avvicinava nella loro
area, in avanti la visione di gioco di La Camera (ex ACR Messina e messinese
doc) che assieme a Di Carmine e Gammone hanno gicanteggiato. I pali e la
preparazione dell’esordiente Berardi in porta hanno contribuito a limitare i
danni, infatti l’esordio del numero uno peloritano è passato inosservato, ma da
subito si è saputo mettere in mostra parando un bel tiro a Di Carmine.
Una squadra che si deve salvare
deve giocare con la stessa grinta e l’intelligenza dello Stabia, si notava la
furbizia sistematica nel trattenere le maglie e le mutande dei giocatori peloritani
che spesso reagivano e si beccavano pure l’ammonizione. Consigliamo di far
rivedere la gara per far capire che una squadra che deve salvarsi non può
andare in campo, senza concentrazione e grinta. Le condizioni ambientali non
sono il massimo, poco pubblico, uno stadio enorme, sabbioso e con un campo di
allenamento fangoso e ridotto ai minimi termini. L’ingresso in tribuna dà
tristezza, le aiuole sono una sterpaglia di rovi ed erbacce, all’interno del
bar piove dal tetto, i seggiolini sporcano maledettamente gli abiti e… non
andiamo oltre.
Purtroppo, non ci sono più alibi
e la soluzione bisogna trovarla, la proprietà insiste nel confermare mister
Grassadonia, ma noi crediamo sia la scelta sbagliata, si potrebbe optare di
promuovere l’allenatore in seconda, Criscuolo, e spostare ad altro incarico l’attuale
allenatore, una mossa a costo zero e poco traumatica che darebbe dei frutti
immediati. La categoria è importante e dopo
tanti sacrifici sarebbe un suicidio economico e sportivo perderla.
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