CALCIO
L’ACR Messina e la sindrome della “pareggite”
di Domenico Interdonato
L’ACR Messina ha preso il virus della “Pareggite” o, meglio, la paura
di vincere, ecco da dove bisogna cominciare a lavorare; il malato sembra grave
soprattutto quando gioca in casa, quindi bisogna impostare e creare gioco.
Ormai, i pareggi al San Filippo sono diventati troppi e bisogna invertire la
rotta, la squadra dà sempre segni di speranza perché ha un gioco, ma non riesce
a dare il massimo. Con i nuovi arrivi e il fattore età non sarà facile per
mister Grassadonia presentare la formazione in campo, il settore più sensibile
rimane sempre la difesa, dove bisogna cambiare poco per non far saltare i
meccanismi. Fuori casa sembra di vedere un’altra squadra, forse perché si gioca
su manti erbosi veri e non spelacchiati o sabbiosi come quello dello stadio San
Filippo, dove oltre al pallone bisognerebbe portarsi anche la paletta e il
secchiello.
Il calcio è agonismo e bisogna crederci fino all’ultimo, la squadra
c’è, ma non vediamo mordente; si nota qualche schema, Ciciretti è servito poco,
lui che è un moto perpetuo potrebbe dare tanto alla squadra, ecco questo è un
tema da sviluppare e correggere. La partita con la Paganese ha mostrato la
solita squadra, l’unico determinato è stato Corona ed è riuscito a bucare, per
la nona volta in questo campionato, la difesa avversaria, ma non basta. Si dice
un gran bene di De Paula, il brasiliano si deve integrare subito, poiché Corona
non potrà reggere da solo l’urto delle difese avversarie e ha bisogno di una
buona spalla. La prossima gara si svolgerà domenica 15 febbraio, alle ore 16,00,
allo Stadio “Alberto Pinto” contro i Falchetti della Casertana, un osso duro
del nostro girone, per questo motivo il Messina deve andare a giocare a testa
alta in modo determinato: altre soluzioni porteranno solo alla sconfitta.
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