REPUBBLICA
Sergio Mattarella Presidente degli italiani
di Paola Saladino
È un siciliano, il primo nella storia della nostra giovane Repubblica, il
dodicesimo Presidente della Repubblica Italiana. Palermitano, di formazione
cattolica, professore di Diritto Parlamentare e di Diritto Costituzionale,
Ministro in diversi governi, uno dei fondatori dell’Ulivo, giudice
costituzionale, è stato profondamente segnato dall’assassinio, avvenuto negli
anni ottanta, del fratello Piersanti, Presidente della Regione Siciliana, a
causa del suo impegno contro la mafia. Uomo di grande rigore morale, coerente
con i valori nei quali è cresciuto ed in cui crede tanto da dimettersi da
ministro a causa della legge Mammì, senza scheletri nell’armadio né compromessi
che ne possono offuscare l’immagine, Mattarella è stato eletto con una grande
maggioranza che dimostra l’alto gradimento del suo nome da parte di molte forze
politiche. Il suo modo essenziale e concreto di comunicare mirante al cuore dei
problemi ha caratterizzato sia le poche parole proferite dopo la comunicazione
datagli della sua elezione “pensiamo alle
fatiche e alle speranze degli Italiani, necessità di unità” che il discorso
pronunciato in Parlamento per il suo insediamento. In esso ha delineato con
chiarezza il suo ruolo e di arbitro imparziale di tutti, anche con l’aiuto dei
giocatori, che di garante della Costituzione, precisando quale debba essere
l’opera del garante. Garantire: la
revisione della Costituzione, il prosieguo delle riforme per ammodernare il
Paese, una scuola moderna e sicura che proietti i giovani nel futuro, il lavoro
per tutti, i diritti ai malati, una giustizia rapida, eliminare la violenza e
la discriminazione delle donne e le barriere per i disabili, sostegno concreto
alla famiglia. Ma ancora il Presidente della Repubblica per Mattarella deve
garantire la libertà e la pluralità dell’informazione, ricordare la Resistenza
che, grazie al sacrificio di molti, ha dato all’Italia dopo la dittatura
nazifascista la libertà dei diritti civili economici ed affettivi ed anche deve
diffondere un forte senso di legalità incrementando la lotta alla mafia ed alla
corruzione e, nel contempo promuovere i nostri tesori ambientali ed artistici.
Sottolineando la necessità di ripudiare la guerra e promuovere la pace ha
condannato il terrorismo internazionale e la violenza che in nome della
religione attacca i valori fondamentali della nostra società, sollecitando la
comunità internazionale a farsi carico del problema. Non ha neanche dimenticato
la surreale vicenda dei nostri due marò e le tante missioni di pace di cui sono
protagonisti i nostri militari. Un discorso questo che, come si può notare, ha
toccato tutti i problemi nevralgici del paese ma con un respiro internazionale
e che è stato sottolineato nei passaggi più importanti dagli applausi unanimi
dei parlamentari. Serio, sobrio, discreto, legato alla famiglia non teme di
professare il suo essere cattolico; Mattarella è l’uomo giusto al momento
giusto che può essere come Papa Francesco, anche se su piani diversi, un
modello da seguire per gli Italiani stanchi di corruzione cattiva politica
fatta di annunci sistematicamente smentiti dalla realtà, scoraggiati non solo
per la crisi economica ma anche sociale e morale.
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