domenica 23 novembre 2014
NESSINA
Iniziano a Messina i Festeggiamenti in onore dell’Immacolata Concezione di Maria
di Redazione
Domenica 23 novembre, al termine
della Santa Messa delle ore 18,00, nel Tempio di San Francesco all’Immacolata
di Viale Boccetta, avranno inizio i Festeggiamenti
in onore dell’Immacolata Concezione di Maria con la tradizionale
traslazione dell’antico e artistico simulacro argenteo. I Frati Minori Conventuali, che
reggono la medievale basilica francescana, hanno stilato un ricco Programma in occasione della
significativa e sentita Ricorrenza
religiosa. Da sabato 29 novembre a domenica 7 dicembre, alle ore 16,45, si
terrà la consueta Novena predicata
quest’anno da frà Giuseppe Di Fatta, dell’Ordine dei Frati Minori. Questo Appuntamento giornaliero vedrà, in onore
della Vergine Immacolata, la recita del Santo Rosario, il Canto delle Litanie,
lo Stellario all’Immacolata e, a seguire, la Santa Messa. I Festeggiamenti culmineranno, sabato 8
dicembre, con la Santa Messa solenne delle ore 10,00 presieduta da S.E.
l’arcivescovo, mons. Calogero La Piana, e nel pomeriggio, a partire dalle ore
16,00, la tradizionale Processione
per le vie del centro storico che vedrà percorrere anche la Via XXIV Maggio, in
modo da poter effettuare una sosta davanti al Monastero di Montevergine.
Il culto alla Vergine Immacolata
a Messina è molto sentito e antico, in quanto, fin dal 1647, il Senato di
Messina volle nominarla “Patrona Particolare” della Città. Oltre ad essere
stata Patrona Principale del Regno delle Due Sicilie, attualmente, è
riconosciuta come Patrona della Sicilia insieme a San Francesco di Paola. Segno
tangibile di questo forte legame devozionale e del titolo mariano
dell’Immacolata Concezione è la veneratissima statua custodita nel Tempio di
San Francesco all’Immacolata di Viale Boccetta. Il simulacro fu realizzato in
legno da ignoto scultore della fine del Seicento e rivestito, interamente, da
una ricca ed elaborata lamina d’argento nel 1743, in occasione di una tremenda
epidemia di peste. L’interessante opera di arte e fede rimase,
miracolosamente, indenne in occasione del catastrofico incendio del 1884,
dell’immane terremoto del 1908 e dalle barbare bombe incendiarie
anglo-americane del 1942-43.
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