DICCI LA TUA
La giornata del Nonno
di Redazione
La Giornata del
Nonno è diventato un Evento sempre più diffuso per onorare i
nonni, ma, in maniera particolare, per richiamare nei nipoti – giovani e meno
giovani – il senso della bellezza e del culto parentale e di goderlo. Per dare
immagine e, contemporaneamente, speranza, per un domani migliore di oggi, per
fare in modo che – come dice A. Schopenhauer – “ciascuno veda nell’altro …. quel tanto che è anche in lui stesso”.
Nasce negli Stati Uniti d'America, per ridestare l’interesse
al sacro principio della famiglia, dato che la famiglia nella visione “moderna”
si è andata svincolando dall’obbligo dell’assistenza all’anziano; ne è
promotrice una casalinga, McMarian McQuade del West Virginia,
che, madre di quindici figli e nonna di quaranta nipoti, lavorando con gli
anziani dal 1956, ha
ritenuto importante educare le giovani generazioni a relazionarsi, più
attivamente, con i loro nonni. Ha ritenuto che i nonni, portatori di conoscenza e di
esperienza, sarebbero stati utili ai nipoti, come i nipoti ai nonni, in un
nuovo rapporto di amicizia e di complicità fuori dagli schemi vecchi,
patriarcali e non più accettabili. Ha promosso l’idea nel 1970 e, nel 1978, Jimm Carter durante la sua presidenza, ha istituito la “National Grandparnts Day”, da
celebrare ogni anno la prima domenica di settembre, dopo il “Labor Day”. Nel tempo, l’idea si è diffusa e, nel 1987, la Festa del nonno è approdata in Francia,
ma come Festa della nonna (prima
domenica di marzo). Nel 2008 , si aggiunge la Festa del nonno,
separata dalla prima, sempre con cadenza annuale, per la prima domenica di
ottobre. Nell’ordine, segue il Regno Unito nel 1990 – dal 2008, con festeggiamento nella
prima domenica di ottobre – e il Canada, nel 1995, che la festeggia il 25 ottobre . Oggi, la Giornata
del Nonno è conosciuta in tutti i paesi a cultura occidentale. In Italia, è nata nel 1997 per volontà di un
comitato ufficiale formato da Franco Locatelli (presidente “Unaflor”), Arturo
Croci, Wim Van Meeuwen e Walter Pironi, ma è stata istituzionalizzata il 31
luglio 2005, con la legge n. 159. Ha cadenza annuale il 2 ottobre, giorno che
la chiesa cattolica dedica all’Angelo riconoscendo così, in maniera ufficiale,
l’importanza del ruolo dei nonni in seno alla famiglia nelle vesti di angeli
custodi.
A Messina, con delibera
di Giunta del 30.09.2010 e per motivi di comodità, la prima domenica di
ottobre.
La legge prevede,
all’art. 1: “… celebrare l’importanza del
ruolo dei nonni all’interno della famiglia e della società…”; all’art. 2,
l’impegno delle Regioni, Province, Comuni ad elaborare iniziative a proposito;
all’art. 4, direttive da parte del Ministero della Pubblica Istruzione e
dell’Università, perché le scuole, pubbliche e private, provvedano, pure
nell’ambito della loro autonomia, ad iniziative mirate a discutere ed
approfondire il ruolo dei nonni. La stessa legge
valorizza i nonni dando mandato al Presidente della repubblica di proclamare il
nonno o la nonna d’Italia. Al nonno, Carmagnola ha dedicato un monumento.Ad onorare i nonni è
stato scelto un fiore: il Non ti scordar di me. Walter Bassani, per loro, ha
composto una canzone che è diventata la canzone ufficiale, che porta il titolo
di Tu sarai. Scritta nel 2005 e
interpretata, per la prima volta, da Peter Barcella, ha avuto grande successo.
Il brano è diventato colonna sonora del concorso scolastico nazionale di
“OKAY”, Fiori e poesie per i Nonni, e
poi del Corto cinematografico Tu sarai,
dell’Istituto comprensivo di Montefalcone (BN).
La canzone ha vinto
anche vari premi ed è stata tradotta in molte lingue. Con il titolo di Day by day, è stata portata in U.S.A.
alla Giornata mondiale che l’ONU ha dedicata ai nonni.Suor Miriam Castelli,
nel 2011, l’ha presentata come messaggio nella trasmissione “Cristianità”, in
onda su Rai International. A Messina, la Giornata del Nonno, per volontà della
FEDERSPEV e di altre 18 Associazioni cittadine, il 5 ottobre 2014 celebra la VII Edizione. Scopo è sempre richiamare
l’interesse per il sacro principio della famiglia che, pur superato nel suo
aspetto etico, resta sempre famiglia d’affetto. La gerarchia del passato è
stata invalidata dai nuovi interessi e i giovani diventano prioritari. I
genitori presi del ritmo convulso della vita, o separati, si dedicano sempre
meno ai figli, specie nella fase adolescenziale e i nonni diventano supporto in
un’ottica rivisitata, più opportunistica. Non più o meglio non sempre, favole,
ma colloquio piano, obiettivo e convincente. Non imposizioni…, ma consigli,
scambio di idee e di pareri. Tutto per prepararli alla vita.
Nel mutamento della
concezione dei valori, i nipoti si sono affrancati – a volte gli stessi figli –
dagli obblighi dell’assistenza, del rispetto, della carezza. L’assistenza, non
solo medica, viene demandata alle strutture sanitarie che non sempre sono
adeguate ai bisogni. L’umanità diventa un optional
più di pertinenza del volontariato. Prevale la pietas e l’uomo-nonno non è più uomo.Rieducare alla cultura
della famiglia si pone come obbligo per ridare ai nonni, anche anziani, anche
vecchi, l’immagine di persone vive, vigili e vitali, depositari della
conoscenza e padroni della storia familiare e delle tradizioni. Farli apparire
come esempio quotidiano di comportamento sociale spinge i nipoti a emularli… a
capire che ricambiare il loro affetto con un grazie, con un sorriso, qualche
volta con un bacio, è un gesto di riconoscenza. Che quando i nonni, gli anziani
in genere, entrano nella fase del bisogno e vedono minata la loro personalità o
addirittura la sentono perduta, il tendere la mano, lenire la sofferenza…
fisica e morale, è segno di affetto… gesto di amore.
Lettera firmata da Antonino Arcoraci Presidente FEDERSPEV – Sez. di Messina
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