L’aprile
gentile dai raggi solari
sfumanti
il tepore di vita e di luce,
t’invita
a gioir del risveglio dei fiori,
degli
alberi ombrosi,
con
foglie ondeggianti al vento giulivo,
recanti
messaggi di pace e d’amore.
La
corsa guidata da mani sicure,
percorre
le strade nerastre e veloci.
Ti
aspettan le onde del mare increspato
di
bianco e d’azzurro.
La
vita ritorna, vincendo l’inverno dal cupo colore.
Lo
sguardo si sperde, Anzio è vicina
con
ville difese da folti sipari di verde brillante.
Ma un
grande cancello dai toni discreti
spalanca
le braccia su un verde tappeto
di
erba novella, rasata, curata,
con
strane lapidi di pietra biancastra
di
forma allineate, di uguale spessore.
Ti
fermi, guardi perplessa, ed entri.
Leggi:
Il Popolo italiano rende grazie
agli
Alleati liberatori.
Leggi
i nomi
Sono
francesi, inglesi per la maggioranza, polacchi.
Giovani
ventenni, vite spezzate, speranze distrutte!
Uno
accanto all’altro, silenziosi, impotenti,
sacrificati
in nome di che cosa?
In
mezzo spicca una semplice croce bianca
che
li abbraccia tutti.
Il
Nazzareno crocifisso non c’è: loro Lo rappresentano!
Biascichi
una requiem e decidi di definire quei posti
“Patrimonio
dell’Umanità”, che grida
una
lezione di vita:
Nessun
sacrificio giustifica l’eroismo
Sacrificati
per la minaccia di un Potere,
desinato
comunque, a ritornare diverso
nell’esistenza
umana.
Con
passo pesante di devoto saluto,
abbandoni il recinto del sacro silenzio.
Con
occhi scrutanti la raggiera di ferro che sovrasta l’ingresso,
ti
sembra di leggere iscrizione di fuoco:
Qui,
in questo luogo “vivono”
l’imbecillità
dell’uomo ed il dolore di Dio”
Teniamone
conto, con sereno giudizio.