mercoledì 18 ottobre 2017
AMBIENTE
Reazione a catena dei vulcani? E se si risvegliasse anche il Marsili?
di Domenica Timpano
Il risveglio di numerosi vulcani,
dormienti da secoli, potrebbe indurre a pensare che possa esistere un
collegamento tra le diverse attività, una sorta di reazione a catena di cui gli
esperti, però, non danno certezza. Infatti, le eruzioni, di norma,
sono indipendenti l’una dall’altra, ma lasciano sbalorditi le notizie dei
recenti risvegli. A cominciare dal vulcano
islandese, sotto il ghiacciaio Eyjafjallajokull che, dopo circa 200 anni di
letargo, alcuni anni fa, ha ripreso la sua attività destando non poche
preoccupazioni anche per le ripercussioni sull’ambiente della ormai nota nube
che ha creato difficoltà anche al traffico aereo. Dopo quattro secoli di dormienza,
abbiamo appreso che tempo fa anche il Sinabung, un vulcano a nord dell’isola di
Sumutra, in Indonesia, alto 2500 metri, è tornato in attività, seminando il
panico fra la popolazione costretta a lasciare la propria abitazione per luoghi
più sicuri. Migliaia di ettari di terreni adiacenti alla zona sono andati
distrutti. La situazione che si è
determinata è stata definita “pericolosa” e da “allarme rosso”. Sul fondo del mare del Labrador è
stata scoperta un’attività vulcanica in una zona dove si riteneva che l’attività
sismica, conseguente a quella tettonica, fosse esaurita da circa 45 milioni di
anni. Ma quello che non rende sonni
tranquilli è che anche il gigante sommerso nel Tirreno, al largo delle isole
Eolie, denominato Marsili, si rianimi ed esploda. I geologi lo temono, ma lo
temono, soprattutto, le popolazioni che abitano le coste italiane.
“In qualunque istante potrebbe accadere l’irreparabile” – pare
abbiano detto esperti dell’Istituto nazionale di geofisica, ma non si potrà
sapere quando. Largo 30 chilometri, lungo 70 e
alto 3000 metri, il mostro sottomarino potrebbe causare, se iniziasse una forte
attività sismica, maremoti e danni per moltissimi chilometri. Insomma la situazione, nel suo
complesso, non è certo rassicurante. Non rimane che augurarsi che segni
premonitori concedano di mettersi in salvo o che questi giganti della natura
rimangano tranquilli ancora per secoli, con buona pace dei catastrofisti e di
quanti ignorano di dormire su bracieri, costantemente, accesi.
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