FREGOLA FILOLOGICA
Il Padre Nostro non si tocca!
di Alfonso Saya
Il Padre Nostro, la preghiera delle preghiere insegnataci da Gesù, si
dice, enfaticamente, che subirà una modifica, una svolta storica.
È falso! Tanto rumore per nulla!
Si tratta di sostituire la frase contestata, “non c’indurre in tentazione” con un’altra, “non abbandonarci”. Dire l’una o l’altra frase è la medesima cosa! “Indurre” deriva dal latino “inducere” che significa “non c’indurre”, non permettere di cadere
nel male, nel peccato.
Benedetto XVI ha scritto: “Con essa diciamo: Se tu decidi di sottopormi
a queste prove, se... dài un po’ di mano libera al Maligno...”. Io non vedo
la differenza, si vuol vedere il pelo nell’uovo. È questa – al dire il vero –
una manipolazione, per non dire un “attentato”, alla sublime preghiera di Gesù,
peraltro, sulla base di un’ipotetica versione ebraica di cui non esiste
documento.
È ovvio, Dio è misericordioso, è Amore
infinito, ma non si comprende che Egli solo è Dio ed il demonio non è un Dio
del male, ma una sua creatura, cui Lui permette di agire per metterci alla
prova, che dipende dal libero arbitrio dell’uomo. Sant’Agostino, dottore della
Chiesa, dice a tal proposito: “Dio che ti
ha creato senza di te, non ti salverà senza di te”. I Santi, basti
ricordare Padre Pio, sono stati messi alla prova, hanno subito tante vessazioni
da parte del diavolo, che è una creatura di Dio, era l’angelo più bello
(Lucifero).
Per dirimere la vexata questio, a prescindere dai
teologi e dai filologi, non c’era bisogno che si scomodassero e criticassero “la faciloneria di una tradizione
superficiale che si è tramandata, per secoli, fino ai nostri giorni. Bastano le
parole finali del Padre Nostro: Liberaci dal Maligno”. Si è innalzato un
polverone mediatico che non doveva essere raccolto, non doveva “indurre in tentazione”. Anche perché il
gesto è ben poco ecumenico, dato che le altre confessioni cristiane hanno
mantenuto la traduzione che adesso, dopo duemila anni, si ritiene scorretta.
Bisogna pensare, piuttosto, al vero cambiamento, bisogna cercare di fare la
politica del Padre Nostro al dire di
San Luigi Orione.
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