TECNOLOGIA
Droni e intelligenza artificiale.
di Domenica Timpano
I droni sono velivoli, dotati
anche di telecamere, che stanno appassionando molte persone, soprattutto i
giovani, perché offrono opportunità di conoscenza, svago, e tanto altro ancora.
Giacomo Furia, uno studente di
soli 17 anni che vive a Paliano, ha pensato di costruirne uno da solo,
utilizzando materiale recuperato da vecchi elettrodomestici. Il suo piccolo
drone quadricottero, per fare qualche esempio, ha le “zampe” di legno riciclato
da vecchie finestre, la struttura realizzata da un’antenna dismessa, il vano
per l’elettronica e i sensori sono stati ricavati da un contenitore per cd. I
quattro motori, le eliche, il radiocomando, la batteria e il circuito Arduino
1, Furia li ha comprati nei negozi specializzati. Ma i droni non vengono usati solo
per una sorta di passatempo, perché quelli multimotore sono validi strumenti di
lavoro.
Molti Paesi, primo fra tutti gli
Usa, dispongono, da tempo, di droni aerei e terrestri per le missioni più
pericolose, a salvaguardia dell’uomo, ma il loro programma oggi è cambiato. A
quanto è dato sapere, l’impegno è volto a costruire droni-robot dotati di
totale autonomia e intelligenza artificiale, una sorta, per intenderci, di cyborg Terminator capaci di compiere
anche azioni delittuose, sostituendosi in
toto all’uomo. Le incognite di tale creazione sono notevoli e non occorre
una grande immaginazione per intuirle. I ricercatori della Cambridge University
hanno proposto, già da tempo, l’istituzione di un Centro Studi sul rischio
esistenziale per analizzare i potenziali rischi alla sopravvivenza della specie
umana che potrebbero scaturire dalle nanotecnologie, dai cambiamenti climatici,
dalle guerre termonucleari e, non ultimo, dalla nascita dell’intelligenza
artificiale.
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