Si è svolto, a Milazzo, nella
storica ed elegante location di
Palazzo D’Amico, il Seminario per
ricordare il prof. Adolfo Parmaliana, scomparso tragicamente il 2 ottobre del
2008.
Adolfo Parmaliana è stato molte
cose: professore di Chimica industriale, presso l’Università degli Studi di
Messina; segretario dei DS, nel comune di Terme Vigliatore; sostenitore della
legalità attraverso le sue lotte contro la mafia; ma è stato, soprattutto, un
esempio di rettitudine, o meglio ancora, un uomo perbene.
Il Seminario è stato aperto dal prof. Dario Russo, assessore del
Comune di Milazzo alla Cultura e Turismo, che ha presentato al pubblico l’amico
Parmaliana, il ricordo, rimasto indelebile, di un uomo che non accettava
compromessi e sfidava l’illegalità diffusa con i suoi messaggi, ma soprattutto
con l’esempio e con la sua rettitudine.
Il dott. Santo Laganà, moderatore
del Seminario e presidente dell’Associazione antimafie “Rita Atria”, di
Milazzo, ha voluto promuovere l’incontro, aperto alla cittadinanza, che è stato
inserito in maniera sinergica nel ciclo di Incontri
culturali denominati “D’Amico in
Formazione”.
Il dott. Laganà, durante la sua
breve introduzione, ha analizzato la figura di un uomo che si è impegnato con
coraggio per la trasparenza e l’onestà. Lo scopo è stato quello di tracciare un
profilo di come si possa essere “un uomo perbene”: trascurando ogni tentativo
di glorificazione e delineando una figura permeata da una profonda umanità e
amore per la giustizia.
La figura di luminare del
professore universitario, quale era il Parmaliana, è stata ricordata dalla
prof. Claudia Espro, del Dipartimento di Elettronica e Chimica dell’Università
degli studi di Messina, che è stata prima allieva e poi sua stretta
collaboratrice, la quale ha ricordato le doti umane e intellettuali dell’uomo e
dello scienziato che riusciva a vedere lontano e credeva, fermamente, nella
ricerca a cominciare dagli studi sull’Idrogeno, dove ne è stato un precursore.
Una commossa testimonianza è
stata lasciata dalla moglie, Cettina Merlino Parmaliana, che è riuscita a
rompere l’emozione, con l’aiuto del dott. Laganà, raccontando gli inizi della
loro storia d’amore, i figli e i loro progetti, bruscamente, interrotti il 2 ottobre
del 2008.
Anche il figlio Basilio ha voluto
lasciare una sua breve e toccante testimonianza, ricordi felici con un padre
attento che amava lo sport e per questo cercava di coinvolgere la famiglia
organizzando brevi, ma intensi viaggi di piacere abbinati alla passione
sportiva.
Ha concluso gli interventi il
fratello, l’avv. Biagio Parmaliana, il quale ha ricordato la solitudine e le
minacce che era costretto a subire Adolfo, con le mille difficoltà prodotte dai
virus della corruzione e dal “PUS – Partito Unico Siciliano”, acronimo
utilizzato per definire l’accozzaglia di politici corrotti appartenenti a tutti
i partiti di governo, che lui combatteva a testa alta, ma con difficoltà; l’aria
era ammorbata e, con lungimiranza, aveva intuito gli attualissimi e vergognosi
eventi che hanno scosso la politica siciliana e nazionale. Ha continuato Biagio
Parmaliana dicendo che “ancora c’è da far
chiarezza su tante cose e poi mi piacerebbe seguire la via tracciata da mio
fratello Adolfo”.
Laganà ha concluso la serata con
un simpatico videoclip musicale,
sigla dell’Associazione “Rita Adria”, concludendo una serata vissuta,
in maniera gradevole e partecipata.