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 martedì 1 aprile 2014

NAVI DELLO STRETTO

La nave traghetto Cariddi, memento…

di Lillo Centorrino


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“Memento Audere Semper” – “Ricordati di Osare Sempre”. Era questo il motto che l’illustre ammiraglio, Luigi Rizzo, affibbiò alle imbarcazioni veloci da lui comandate durante le incursioni navali dell’ultima guerra, i M.A.S. (Motoscafi Armati Siluranti). Oggi, abbiamo voluto ricordare un qualcosa per la quale non si è assolutamente voluto… “osare”, anzi, la si è voluta USARE per “condire” meglio dei piatti in cui in tanti… hanno mangiato.

La nave-traghetto “Cariddi”, che giace ormai da 8 anni accanto alle navi che ancora partono ed arrivano alla rada San Francesco, le guarda dal basso in alto. Eh sì, certamente, avrebbe potuto permettersi di guardarle da un aspetto diverso, se soltanto… si fosse OSATO!

Sabato 29 marzo u.s., presso il Salone degli Specchi, della Provincia Regionale di Messina, alla presenza di un centinaio di affezionati, nostalgici e professionisti del mare, la “Cariddi” è stata fatta ritornare a galla (almeno, virtualmente) con la pregevole iniziativa di Vincenzo Annuario, presidente della “AFS” (Associazione Ferrovie Siciliane), ed Antonio D’Angelo, ideatore del sito www.lostrettonecessario.net .

Questi, dopo aver illustrato le dinamiche che hanno permesso di giungere a questo incontro, fatta un’esaustiva storia della nave traghetto e con la lettura di un estratto del giornale di bordo che riferiva sul primo autoaffondamento, hanno dato spazio alle testimonianze di chi ha “vissuto” la “Cariddi”, in tempi più recenti.

Gli interventi dei professionisti sono stati intervallati da reportage di foto e filmati, anche d’epoca, riguardanti il recupero, il successivo ripristino (con il suo secondo varo) e le modifiche apportate, senza trascurare il lavoro svolto dalla “Cariddi” per le Ferrovie dello Stato, nello Stretto di Messina.

Le testimonianze autentiche dell’Ing. Weigert, titolare e responsabile della Ditta che portò a galla e raddrizzò la nave; del comandante Iapichino; dell’esperto in immersioni, dott. Fausto Accordi; dei figli dei comandanti, Grasso e Centorrino; e del dott. Agostino Florio, hanno suggellato un rispettoso sentimento di amore nei confronti della “Cariddi” e, ben oltre, per Messina ed il suo mare.


 


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