Tutte le volte che attraversiamo
un periodo di crisi economica, soprattutto se di tipo globale come quella che
da qualche anno ormai ci affligge, chi gestisce il settore dei finanziamenti
elabora sempre nuove tipologie di prestito.
Nell’Italia che affronta la
recessione, la fanno da padrona la carte di credito revolving, addirittura alla fine del 2013 ne erano state emesse più
di 4 milioni.
Queste carte si nutrono della
crisi stessa, infatti, più è difficile accedere alle classiche forme di
finanziamento, più s’impennano le richieste di revolving.
Analizzandole nello specifico,
sono facili da ottenere e permettono di rateizzare il pagamento della merce
acquistata.
Fin qui le poche caratteristiche
positive, tutto il resto sono un insieme di trappole più o meno visibili che
rendono chi le utilizza più povero.
Queste carte nascondono un
meccanismo perverso di moltiplicazione dei tassi d’interesse unito a poca trasparenza.
Non sono altro che un fido, semplice da ottenere, ma con taeg che spesso
arrivano a superare il 20%.
Facendo un esempio esplicativo,
su un fido di € 2.000 con utilizzi di € 13.000 per 5 anni, rischiamo di pagare
anche più di € 4.000 tra spese ed interessi.
Se già così si rasenta l’usura,
la situazione diventa davvero insostenibile nel momento in cui, per un
qualsiasi motivo, siamo costretti a saltare il pagamento di una rata.
In questi casi, si scatena l’inarrestabile
interesse di mora, il quale – sempre per farla semplice – fa lievitare la rata
così tanto che – in alcuni casi si – arriva anche ad incrementi del 50%.
Questo ci fa capire il perché di
tanta propensione da parte di banche e finanziarie per questo prodotto che dà
introiti sicuri a tassi elevatissimi.
Chiarito questo, non resta che
capire cosa può fare il consumatore per difendersi al meglio dalle revolving.
In primis, affidarsi alle associazioni dei consumatori che offrono
una serie di strumenti utili per capire le clausole contrattuali e il
funzionamento reale di questi prodotti finanziari; in secondo luogo, l’Antitrust
ha attivato un numero verde specifico al quale possiamo segnalare le pratiche
commerciali poco corrette.
Infine, un ultimo – ma importante
consiglio – è quello di rifiutare le proposte che riguardano carte revolving; sono solo una fregatura, in
tutti i sensi.
In conclusione, prima di
affrontare l’importante decisione di’indebitarci con un qualsiasi prodotto
finanziario, teniamo a mente quel che diceva il grande scrittore Mark Twain: “un banchiere è uno che vi presta l’ombrello
quando c’è il sole, ma lo rivuole indietro appena incomincia a piovere”.