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 venerdì 14 marzo 2014

MANOVRA FINANZIARIA

Sboccerà a maggio la primavera del giovane governo Renzi?

di Domenica Timpano


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La conferenza stampa del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, attesa oltre l’orario previsto per il dilungarsi del Consiglio dei Ministri, ricca di scenografici pannelli illustrativi (o slide, che dir si voglia) e toni forti, ha avuto luogo e, da quanto dicono gli osservatori, non ha deluso i sindacati per le misure che dovrebbero essere “poste in essere” a breve, scaglionati mese per mese, fino al loro totale adempimento.

Molte le frasi “ad effetto” pronunciate e molte le promesse sulle quali, però, qualcuno avanza perplessità, soprattutto sulla copertura finanziaria. Ha spaziato – il buon Renzi – nelle dichiarazioni di intenti, dalla riforma del Senato al superamento del Tar, dalla dichiarazione fiscale precompilata alla pubblicazione online della spesa pubblica, promettendo “un’Italia più leggera”. Ha presentato, in definitiva, un Progetto di Governo ambizioso che intende rivoluzionare la staticità del passato e imprimere una svolta in settori che vanno dall’edilizia scolastica, alle imprese sociali e a quant’altro langue nel nostro Paese. E l’ha fatto in quello stile, ormai consolidato, ostentando sicurezza, fornendo risposte secche che non hanno dato possibilità di replica ai tanti giornalisti presenti, quasi spiazzati dal “super premier”. Il suo discorso, fatto anche di slogan, ha puntato a sorprendere, però e in particolare, con una misura che prevede 10 miliardi per 10 milioni di lavoratori dipendenti, ovvero mille euro in più all’anno per quanti guadagnano meno di 25.000 euro, nei dodici mesi, a partire dal mese di maggio. Ma su quanto arriverà nelle tasche degli italiani (e se arriverà) si nutrono dubbi. Qualcuno (leggasi Brunetta, Grillo, Salvini) ha definito fumoso il Piano, una sorta di libro dei sogni che tale resterà.

Non rimane, dunque, che aspettare solo pochi mesi, per capire a chi rendere plauso e ragione o a chi, eventualmente, non accordare più fiducia e credito per avere venduto illusioni.


 


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