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 venerdì 27 maggio 2011

MINACCIA AGLI UTENTI DI INTERNET: COOKIEJACKING SFRUTTA UNA VULNERABILITÀ DI IE

SCOPERTA FALLA IN INTERNET EXPLORER, A RISCHIO CREDENZIALI DI FACEBOOK, GMAIL E TWITTER

di Maurizio D'Onofrio


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Un ricercatore di sicurezza ha scoperto una minaccia per gli utenti di Internet Explorer, si chiama cookiejacking e consiste in una vulnerabilità che permette a chi la sfrutta di ottenere le informazioni contenute nei cookie.


Rosario Valotta, questo il nome del ricercatore, afferma che la falla è presente in tutte le versioni di Internet Explorer e permette di rubare le informazioni di qualsiasi cookie.


Per la dimostrazione Valotta ha sottratto le credenziali di accesso a Facebook, Gmail e Twitter.


L’attacco sfrutta una vulnerabilità nella sicurezza di IE che permette agli utenti di dividere i siti web affidabili da quelli a cui non vogliamo mai accedere. Integrando un tag iframe speciale in un sito web “maligno”, un utente malintenzionato può aggirare questa interazione e superare il blocco del browser e vedere i cookie memorizzati sul computer della vittima.


L’exploit richiede che l’attaccante esegua una serie di compiti molto tecnici, anche sapendo dove, su un disco rigido, sono i cookies memorizzati e conoscendo nome utente di Windows della vittima.


Valotta negli exploit incorpora tecniche messe a punto dai ricercatori tra cui Jorge Medina che manipola la funzionalità di condivisione di file integrato in IE per trasmettere il nome utente di Windows in formato testo. Prende in prestito anche una forma avanzata di clickjacking, noto come il drag and drop dei contenuti, come dimostrato l’anno scorso da Paul Stone.


Valotta ha spiegato: “È complicato per l’attaccante eseguire tutto il procedimento, ma per la vittima è impossibile vedere quello che succede a sua insaputa”.


A causa di questa complessità, Microsoft non è, particolarmente, preoccupata:


Il portavoce di Microsoft, Pete Voss, ha rilasciato una dichiarazione:


Siamo consapevoli del problema che può condurre al furto di cookie di un utente se questi viene convinto a visitare un sito pericoloso e, una volta lì, ulteriormente convinto a cliccare e spostare oggetti sulla pagina. Dato il livello d’interazione richiesto, non lo consideriamo un problema ad alto rischio”.


Valotta ha informato Microsoft della propria scoperta in gennaio. L’azienda conta di risolvere il problema rilasciando una patch per la vulnerabilità in una serie di aggiornamenti, indicativamente, prevista per giugno e agosto.


Comunque, nell’attesa è sempre valida la raccomandazione che invita a non cliccare su link sospetti, o a non usare Internet Explorer.


 


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