Si è conclusa, lunedì 27 gennaio u.s., la 24esima Edizione
di “Altaroma”, tre giorni dedicati all’alta moda e ai nuovi stilisti emergenti.
Nella splendida cornice storica del complesso monumentale di
Santo Spirito, in Sassia, tra gli splendidi affreschi dedicati al Papa
Innocenzo III, che nel 1198 destinò questi ambienti ad un nosocomio per gli
infermi, sono state presentate 22 sfilate. Presenti 15mila spettatori che hanno
potuto applaudire i nomi dei grandi couturier italiani, come Sarli, Raffaella
Curiel, Renato Balestra, oltre ad una rosa di giovani nuovi talenti.
Ha aperto la kermesse la Collezione di “Sarli couture”,
ispirata a Monet e ai pittori impressionisti e disegnata dallo stilista
Terranova, il quale, a 24 ore dalla sfilata, ha annunciato a sorpresa il suo
ritiro dalla maison per incomprensioni con l’amministrazione “riguardo ai
criteri seguiti nella produzione artistica ed economica della società”.
Nonostante le polemiche la donna Sarli non delude: ricami floreali e tessuti
leggeri e impalpabili destrutturano le geometrie dei tagli sartoriali.
Atmosfere e sapore d’Oriente per Raffaella Curiel, le cui
creazioni s’ispirano all’Asia e agli antichi guerrieri della Cina. Tuniche
preziose si aprono su pantaloni morbidi dalle fantasie orientali e dalle
tonalità intense, come il mandarino e il turchese. Abiti super femminili sotto
alle giacche per il giorno, i tipici “Curiellini”. Nuvole di chiffon con volute
sbieche, nervature, piccoli volant, ricami impalpabili e fiori, per il
cocktail. Per la sera ancora tessuti orientali, colori e raffinati ricami.
L’ambizioso progetto di trasformare l’haute couture in Pret
à couture (pezzi di alta moda pronti per l’acquisto) ha animato la collezione
di Jamal Taslaq, che ha presentato 20 outfit ispirati alla musica e all’armonia.
I colori: bianco, nero, grigio, blu e cipria. Tessuti preziosi per gli abiti da
sera costruiti con le tecniche dell’alta sartoria.
Renato Balestra ha sfidato la crisi con una ventata
d’ottimismo, portando in passerella abiti coloratissimi, ispirati all’Uccello
del Paradiso, della Nuova Guinea, verde giada, mandarino, rosso, e
l’immancabile blu Balestra, queste le tonalità usate per la collezione. Tanto
colore anche nei tailleur dalle giacche, completamente, traforate. Gli abiti da
sera sono impreziositi da ricami in Swarovski coloratissimi, dai mille
bagliori. Chiude la sfilata la sposa, con un abito raffinato, che ricorda le
candide, delicate ninfee.
Location innovativa e al centro delle polemiche per
Gattinoni Couture, che ha scelto la Nuvola di Fuksas, all’Eur – opera ancora in
fase di realizzazione – per presentare la sua Collezione ispirata proprio alle
nuvole. Un esposto ha bloccato i lavori di allestimento per motivi legati alla
sicurezza, fino alla vigilia dell’appuntamento. La Collezione ha sfilato,
regolarmente, ma non senza stress da parte di Gattinoni: Durissime le parole
del patron di Gattinoni, Stefano Dominella: “Portare a termine la collezione e
farla sfilare in questo posto, è stata una delle cose più faticose e stressanti
della mia vita… . Questa sarà la mia ultima sfilata a Roma. Sfileremo a
Firenze, a Torino, in città che vorranno l’istituzione di Alta Moda, di
quest’Alta Moda che non si sa più bene che cosa sia”.
Nonostante le polemiche, gli abiti, disegnati da Mariotto,
sono stati applauditissimi e, accompagnate dalla musica e dalle parole di
Fabrizio de André, hanno sfilato creazioni di grande ricercatezza. Tulle di
seta indossati su leggings illuminati da cristalli. Outfit in lino purissimo,
ricamati a filo, bianchi bianchissimi, quasi virginali, e chemisiers da portare
giorno e sera.
Ispirazioni africane e tribali per le creazioni dell’Art
Couturier, Gianni Molaro, dove le radici delle piante diventano il mezzo
raffinato per costruire linee e volumi, per impreziosire tessuti, sperimentare
accostamenti e forme sempre più audaci. La sposa è una sontuosa sirena di
Mikado Avorio, interamente ricamata da preziose radici di perline dorate che
avvolgono il corpo e fasciano uno strascico di oltre tre metri. Tutta giocata
sull’antica lavorazione del plissè, la Collezione “Primavera Estate”, di Nino
Lettieri, mentre la stilista libanese, Mireille Dagher, ha portato in
passerella creazioni ispirate alle profondità del mare: tagli accurati e
innovativi rendono la figura eterea e fluttuante, come le alghe marine, dove
sete e pizzi morbidissimi donano al movimento quell’eleganza che solo l’acqua
sa creare.
Tra i nuovi talenti, la russa designer, Esme Vie;
Quattromani; San Andres Milano; Giada Curti, con una collezione che richiama la
Capri degli anni cinquanta; Arthur Arbessen, le cui giacche dai tagli
pulitissimi svelano la formazione avuta lavorando alla maison Armani.
Moltissimi anche gli eventi collaterali aperti al pubblico,
come l’esposizione di abiti e costumi di scena della Sartoria “Farani”, la
Prima Edizione del “Fashion Style and Beauty Film Festival”, apprezzatissima
rassegna di cinema, Room Service, esclusiva vendita di capi ed accessori Made
in Italy per la prossima primavera-estate, la mostra intitolata Hans Feurer
Fashion without a label, progetto di Valentina Ciarallo e Maria Chiara Russo.
Quest’anno, inoltre, in onore del Cinquantesimo anno di
attività, l’Accademia “Costume e Moda” ha fatto sfilare le creazioni delle
allieve, in un catwalk lungo ben due ore. Altaroma 2014 si riconferma, dunque,
come un’eclettica piattaforma per i nuovi talenti e palcoscenico per l’haute
couture romana e internazionale.
Articolo di Silvia Gambadoro e Mimma Cucinotta