mercoledì 15 gennaio 2014
RECENSIONI LIBRARIE
Sara Riggio – Un amore in ostaggio
di Lillo Centorrino
Un amore in ostaggio, di Sara Riggio, è stata una sorpresa, interessante, piacevole, con un testo scorrevole, che, pur intessendo una trama non difficile, molto reale, lascia spazio a colpi di scena, che, scoperti solo dopo aver girato la pagina, rendono l’intrigo e la suspance elementi predominanti di questa storia di “polizia”, dove si intrecciano le vite di una protagonista (maestra di prima nomina), di una famiglia “bene” senza scrupoli, ma con tanti punti oscuri all’interno, e di una squadra di poliziotti che vengono, non casualmente, guidati da una donna e dallo stesso uomo innamorato della protagonista. Il racconto segue le forme di un thriller poliziesco, ambientato tra la Campania e la Toscana, due territori la cui diversità sociale, dà poco spazio all’immaginazione di un legame malavitoso, che, in forma consolidata, pone in essere traffici loschi, i cui protagonisti sono persone comuni, appartenenti alle forze dell’ordine ed i soliti insospettabili. Perché è stata una sorpresa? È, presto, detto: chi conosce Sara Riggio conosce la sua naturale vocazione alla pittura. Le sue opere sono vere e proprie opere d’arte, dalle quali traspare l’amore per la perfezione e per la pulizia dei tratti, cose che si riscontrano, anche, nel suo libro, pulito, lineare e scritto con la facilità con cui un nuotatore percorre le sue vasche a “stile libero”. Un amore in ostaggio è una lettura il cui accesso è consentito a tutti. A mio parere, ben si presta alla sceneggiatura di un film, di uno sceneggiato dei nostri tempi, come tanti se ne vedono sulle reti televisive
|