Solo 28 secondi dal calcio d’inizio ed un geniale spunto
tecnico di Corona fa sognare il pubblico del San Filippo.
Una “palombella”, un gesto tecnico da incorniciare, un
tocco di fino che solo pochi calciatori sanno esprimere in queste categorie.
Giorgio Corona, il veterano dei campi erbosi, ha saputo
imprimere la sua classe in una partita giocata da vero mattatore in campo.
Pregevole nella rifinitura, strepitoso nell’interdizione
e umile anche nella fase difensiva, ha dato alla squadra la spinta giusta per i
tre punti in classifica e l’avvicinarsi della zona promozione a sole quattro lunghezze.
Dunque, un incontro in discesa per il Messina, sin dalle
prime fasi di gioco, aiutato anche dall’uscita dal campo di Colombo, per
infortunio, e di Giannattasio, per espulsione, nelle fila degli ospiti.
Ma spesso, nel calcio, le squadre che si trovano in
inferiorità numerica, a dispetto delle normali teorie, riescono ad organizzarsi
e, grazie alla forza di volontà, compensare l’handicap numerico, come riteneva
il vecchio maestro, Nils Liedholm.
Tante le occasioni sciupate dai ragazzi di Grassadonia
che non riescono a chiudere l’incontro, ma che, nella prima fase del primo
tempo ed in quello della ripresa, hanno dato significativi saggi di crescita,
per poi chiudersi sotto la pressione degli indomiti toscani, per nulla
demoralizzati dall’inferiorità numerica.