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 lunedì 13 gennaio 2014

TEATRO SAVIO – MESSINA

L’Erostrato di Alessio Bonaffini

di Giuseppe Finocchio


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Occhi aperti, aria stralunata, non era sangue ma vernice, gli hanno coperto il naso di rosso ecco tutto… mi hanno picchiato per due ore” (J.P. Sartre).

Erostrato incarna la patologica ansia di sopravvivere nella memoria dei posteri, fino a spingersi ad un gesto di tracotanza incendiando il tempio di Artemide, il 21 luglio del 356 a.C.; questo personaggio, rivisitato nell’Opera Il Muro, da Jean Paul Sartre, ci è giunto attraverso la regia e la recitazione di Alessio Bonaffini, domenica 12 gennaio, al Teatro “Savio”, quinto spettacolo in prosecuzione dell’accattivante viaggio dentro le storie proposto nell’ambito di Atto Unico, scene di vita, vite di scena.

Una Rassegna teatrale d’esordio, ma di tutto rispetto, che ha registrato il tutto esaurito, con replica già con lo spettacolo ProTesto.

Sulla scena un gesto estremo di un intellettuale convinto che gli uomini vadano guardati “dall’alto” e che decide di sparare sulla folla, iterando e reinterpretando il tracotante gesto del prototipo e progenitore classico.

Nell’Opera Il Muro, pubblicata nel 1939, Sartre mette appunto al muro e a nudo aspetti inquietanti dell’animo umano fatti di velleità, viltà ed angosce; aspetti che l’uomo tende a neutralizzare negandoli a sé stesso.

Così fa il nostro Erostrato, reincarnazione letteraria di un pastore che, nel lontano V sec. a.C., aveva osato incendiare il tempio di Artemide, pur di fare notizia e finire in prima pagina, diremmo oggi.

Erostrato è un personaggio senza filtri, sproloquiante, delirante, impersona la nostra, tutta moderna, inguaribile voglia di primeggiare, qualche secondo davanti allo schermo, dentro la nostra webcam per condividerci su Youtube; dimensione nichilista nella quale apparire a propulsione diventa lo stesso che essere.

Personaggi quelli de Il Muro, dei quali Erostrato fa parte, imprigionati dentro una rete ossessiva di dati reali, spiattellati con grande lucidità dissonante, ai quali non corrisponde una grinta ed una voglia reale di superamento.


 


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