Il Governo Letta si mostrò
soddisfatto per il decreto-lavoro, varato qualche tempo fa, che avrebbe dovuto
dare una spinta alla ripresa. Tanti i provvedimenti previsti a favore dei
giovani, dei disabili, dei disoccupati over 50, delle imprese. Un pacchetto da
1,50 miliardi che ha lasciato tutti contenti.Tutti quelli che non hanno, forse,
letto in modo accurato il Decreto Legislativo, soprattutto nella parte che
riguarda gli incentivi alle assunzioni. Il testo sul lavoro, che prevede un
incentivo fino a un massimo di 650 euro mensili per ogni lavoratore assunto a
tempo indeterminato, è destinato ai giovani di età compresa fra i 18 e i 29
anni che possiedono i seguenti requisiti:
- essere privi d’impiego,
regolarmente, retribuito da almeno sei mesi;
- essere privi di un diploma di
scuola media superiore o professionale;
- devono vivere soli con una o
più persone a carico.
Condizioni che sono apparse
assurde, se non capestri, e riservate, forse non ai nostri giovani.
Riassumendo, dunque, il giovane
per avere diritto alle provvidenze che scaturiscono dal Decreto Legislativo
dovrebbe non avere conseguito studi superiori, vivere solo, non godere di alcun
reddito e avere, persino, una o più persone a carico!
Abbiamo fatto finta di crederci,
allora, nella bontà del decreto per non smorzare gli entusiasmi di un Governo
nato da poco, sperando in qualche miracolo al buio, ma oggi, alla luce dei dati
diffusi sulla disoccupazione giovanile ai massimi storici, preso atto che il
Governo da mesi pone l’attenzione, ma non più di tanta, visto il caos che si è
determinato, solo per Tares, mini Imu e Tari, che di legge elettorale si parla
e si straparla senza arrivare a conclusione, non ci illudiamo più.
Le speranze le riponiamo non più
in chi ci governa, ma negli extraterrestri che ci aiutino a uscire dallo stagno
in cui ci troviamo.