DA LAMPEDUSA A HERAT L’“AOSTA” È PRESENTE
I soldati della Brigata “Aosta” – Una risorsa per il Paese ed all’Estero, un orgoglio tutto siciliano
di Redazione
Presenti ovunque, i militari della Brigata “Aosta” hanno
eletto domicilio nel mondo. Non ci sono posti, dove è presente l’Esercito
Italiano, che non siano rappresentati anche da militari dell’“Aosta”. La
redazione riceve comunicati stampa di varie tipologie ed interventi che hanno,
comunque, sempre in comune la Brigata “Aosta”. Anche quest’anno, molti uomini e
donne militari trascorreranno le festività natalizie lontano dalle famiglie.
Vogliamo, quindi, fare un quadro di dove e quanti sono
gli uomini siciliani sparsi in giro per il mondo. A Lampedusa sono circa 100
gli uomini dell’Esercito che presidiano il Centro di Soccorso e Prima
Accoglienza (CSPA). La responsabilità di questo personale è affidato al
colonnello Marco Buscemi Cte del Reggimento “Lancieri di Aosta” (6°), di
Palermo. “Lampedusa è un sito molto
particolare – ci dice il colonnello Buscemi – dove i nostri militari vengono spesso impiegati anche per compiti
diversi, da quello per cui sono stati destinati. La salvaguardia delle vite
umane è, sicuramente, il compito principale di ogni cittadino, soprattutto in
uniforme. I recenti fatti di Lampedusa ne sono la testimonianza. Quando ho
ricevuto la notizia del naufragio non ho perso un attimo per disporre l’immediato
intervento per soccorrere i migranti superstiti. I miei militari, uomini e
donne, non hanno risparmiato energie per far fronte all’emergenza”.
Ricordiamo che a Lampedusa hanno perso la vita, nel
naufragio del 3 ottobre u.s., 366
migranti, “tutte le salme sono state
trasportate sul molo – continua il col. Buscemi – dai militari impiegati nell’Operazione ‘Strade Sicure’, che hanno
continuato ad assicurare il normale servizio anche al CSPA. L’emergenza è stata
affrontata con il personale in turno di riposo”.
Quanti gli uomini impiegati nell’Operazione “Strade Sicure”, in Sicilia e Calabria? Sono circa 800, ci dice il ten.col.
Angelo Vesto, responsabile della comunicazione della Brigata “Aosta”, “l’Aosta ha la responsabilità di due settori;
Calabria e Sicilia Orientale sono sotto la responsabilità del 5° Reggimento Fanteria
‘Aosta’, comandato dal col. Corrado Benzi. Un settore vasto e difficile che
comprende un territorio che va da Crotone a Mineo (CT). L’altro settore, quello
della Sicilia Occidentale, è sotto la responsabilità del reggimento ‘Lancieri
di Aosta’ (6°), comandato dal col. Marco Buscemi. I compiti assolti per
entrambi i settori sono di vigilanza esterna dei centri di accoglienza per
immigrati, vigilanza di obiettivi fissi e pattugliamento congiunto con le Forze
di Polizia, oltre al pattugliamento dell’autostrada SA-RC” – conclude Vesto.
Proprio nei giorni scorsi, oltre 400 bersaglieri del 6° Reggimento
di Trapani sono rientrati dall’Afghanistan. Siamo stati presenti al rientro della
Bandiera di Guerra del 6° Reggimento “Bersaglieri”. Un momento di estrema
commozione nel vedere sventolare la Bandiera del 6° Rgt che, fino al giorno
prima, ci rappresentava in territorio afghano. Presenti anche mogli e figli dei
bersaglieri per accogliere il tricolore che sventolava al passo di corsa sul
piazzale dell’unità trapanese. In piazza d’Armi, uomini e donne del 6° “Bersaglieri”
hanno potuto riabbracciare i propri cari alla presenza della gloriosa Bandiera.
I bersaglieri hanno avuto un compito importante in Afghanistan, quello di
chiudere la missione italiana della “Transition Support Unit South” (TSU-S). La
Bandiera di Guerra del 6° “Bersaglieri” è stata l’ultima dell’Esercito Italiano
a sventolare nel settore di sicurezza affidato, dal 2006, ai militari italiani.
Gli eccellenti risultati conseguiti dal reggimento, comandato dal col. Mauro
Sindoni, ampiamente riconosciuti, dimostrano l’ottimo livello di
professionalità raggiunto, ormai da tempo, dalle unità della Brigata “Aosta”.
Risultati di tutto rispetto
raggiunti a tutto il settore di operazione della Brigata “Aosta”.
Nelle scorse settimane è
giunta notizia di un’importante Operazione, la “Southern Thunder”, un’attività
congiunta che ha visto i militari italiani del “Regional Command West”, su base
Brigata meccanizzata “Aosta”, operare al fianco dei colleghi dell’esercito
afgano, consentendo, alla fine, di arrestare 25 insorti, di scoprire e
neutralizzare 18 Ied (Improvised
explosive device, ordigni esplosivi improvvisati) pronti ad essere
utilizzati, nonché di portare alla luce 2 consistenti cache di munizioni di vario calibro e 25 colpi da mortaio da 82 mm.
L’operazione ha consentito di alleggerire la pressione dei gruppi ostili alle
forze afgane e a quelle della coalizione nelle fasi più delicate del
ripiegamento da Farah ad Herat della “Transition Support Unit South”, l’unità
italiana che ha operato nella provincia di Farah sino alla chiusura della base
operativa avanzata “Dimonios”, avvenuta a fine ottobre. La “Southern Thunder”,
inoltre, è stata condotta in un’area che rappresenta da sempre un obiettivo
sensibile per gli elementi ostili lì presenti, essendo attraversata da nodi
stradali di primaria importanza per i rifornimenti condotti dal nord-ovest al
sud del Paese. Gli oltre 800 soldati del 207° corpo d’armata dell’esercito
afgano sono stati supportati da numerosi assetti specialistici della Nato con
più di 200 italiani impiegati sul terreno.
Con il rientro del 6° Reggimento
“Bersaglieri”, sono circa 400 gli uomini e donne della Brigata “Aosta” e dei
reparti dipendenti che, al comando del generale Michele Pellegrino, continuano
l’attività operativa in Afghanistan.
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