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 sabato 7 dicembre 2013

DA LAMPEDUSA A HERAT L’“AOSTA” È PRESENTE

I soldati della Brigata “Aosta” – Una risorsa per il Paese ed all’Estero, un orgoglio tutto siciliano

di Redazione


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Presenti ovunque, i militari della Brigata “Aosta” hanno eletto domicilio nel mondo. Non ci sono posti, dove è presente l’Esercito Italiano, che non siano rappresentati anche da militari dell’“Aosta”. La redazione riceve comunicati stampa di varie tipologie ed interventi che hanno, comunque, sempre in comune la Brigata “Aosta”. Anche quest’anno, molti uomini e donne militari trascorreranno le festività natalizie lontano dalle famiglie.

Vogliamo, quindi, fare un quadro di dove e quanti sono gli uomini siciliani sparsi in giro per il mondo. A Lampedusa sono circa 100 gli uomini dell’Esercito che presidiano il Centro di Soccorso e Prima Accoglienza (CSPA). La responsabilità di questo personale è affidato al colonnello Marco Buscemi Cte del Reggimento “Lancieri di Aosta” (6°), di Palermo. “Lampedusa è un sito molto particolare – ci dice il colonnello Buscemi – dove i nostri militari vengono spesso impiegati anche per compiti diversi, da quello per cui sono stati destinati. La salvaguardia delle vite umane è, sicuramente, il compito principale di ogni cittadino, soprattutto in uniforme. I recenti fatti di Lampedusa ne sono la testimonianza. Quando ho ricevuto la notizia del naufragio non ho perso un attimo per disporre l’immediato intervento per soccorrere i migranti superstiti. I miei militari, uomini e donne, non hanno risparmiato energie per far fronte all’emergenza”.

Ricordiamo che a Lampedusa hanno perso la vita, nel naufragio del 3 ottobre u.s., 366 migranti, “tutte le salme sono state trasportate sul molo – continua il col. Buscemi – dai militari impiegati nell’Operazione ‘Strade Sicure’, che hanno continuato ad assicurare il normale servizio anche al CSPA. L’emergenza è stata affrontata con il personale in turno di riposo”.

Quanti gli uomini impiegati nell’Operazione “Strade Sicure”, in Sicilia e Calabria? Sono circa 800, ci dice il ten.col. Angelo Vesto, responsabile della comunicazione della Brigata “Aosta”, “l’Aosta ha la responsabilità di due settori; Calabria e Sicilia Orientale sono sotto la responsabilità del 5° Reggimento Fanteria ‘Aosta’, comandato dal col. Corrado Benzi. Un settore vasto e difficile che comprende un territorio che va da Crotone a Mineo (CT). L’altro settore, quello della Sicilia Occidentale, è sotto la responsabilità del reggimento ‘Lancieri di Aosta’ (6°), comandato dal col. Marco Buscemi. I compiti assolti per entrambi i settori sono di vigilanza esterna dei centri di accoglienza per immigrati, vigilanza di obiettivi fissi e pattugliamento congiunto con le Forze di Polizia, oltre al pattugliamento dell’autostrada SA-RC – conclude Vesto.

Proprio nei giorni scorsi, oltre 400 bersaglieri del 6° Reggimento di Trapani sono rientrati dall’Afghanistan. Siamo stati presenti al rientro della Bandiera di Guerra del 6° Reggimento “Bersaglieri”. Un momento di estrema commozione nel vedere sventolare la Bandiera del 6° Rgt che, fino al giorno prima, ci rappresentava in territorio afghano. Presenti anche mogli e figli dei bersaglieri per accogliere il tricolore che sventolava al passo di corsa sul piazzale dell’unità trapanese. In piazza d’Armi, uomini e donne del 6° “Bersaglieri” hanno potuto riabbracciare i propri cari alla presenza della gloriosa Bandiera. I bersaglieri hanno avuto un compito importante in Afghanistan, quello di chiudere la missione italiana della “Transition Support Unit South” (TSU-S). La Bandiera di Guerra del 6° “Bersaglieri” è stata l’ultima dell’Esercito Italiano a sventolare nel settore di sicurezza affidato, dal 2006, ai militari italiani. Gli eccellenti risultati conseguiti dal reggimento, comandato dal col. Mauro Sindoni, ampiamente riconosciuti, dimostrano l’ottimo livello di professionalità raggiunto, ormai da tempo, dalle unità della Brigata “Aosta”.

Risultati di tutto rispetto raggiunti a tutto il settore di operazione della Brigata “Aosta”.

Nelle scorse settimane è giunta notizia di un’importante Operazione, la “Southern Thunder”, un’attività congiunta che ha visto i militari italiani del “Regional Command West”, su base Brigata meccanizzata “Aosta”, operare al fianco dei colleghi dell’esercito afgano, consentendo, alla fine, di arrestare 25 insorti, di scoprire e neutralizzare 18 Ied (Improvised explosive device, ordigni esplosivi improvvisati) pronti ad essere utilizzati, nonché di portare alla luce 2 consistenti cache di munizioni di vario calibro e 25 colpi da mortaio da 82 mm. L’operazione ha consentito di alleggerire la pressione dei gruppi ostili alle forze afgane e a quelle della coalizione nelle fasi più delicate del ripiegamento da Farah ad Herat della “Transition Support Unit South”, l’unità italiana che ha operato nella provincia di Farah sino alla chiusura della base operativa avanzata “Dimonios”, avvenuta a fine ottobre. La “Southern Thunder”, inoltre, è stata condotta in un’area che rappresenta da sempre un obiettivo sensibile per gli elementi ostili lì presenti, essendo attraversata da nodi stradali di primaria importanza per i rifornimenti condotti dal nord-ovest al sud del Paese. Gli oltre 800 soldati del 207° corpo d’armata dell’esercito afgano sono stati supportati da numerosi assetti specialistici della Nato con più di 200 italiani impiegati sul terreno.

Con il rientro del 6° Reggimento “Bersaglieri”, sono circa 400 gli uomini e donne della Brigata “Aosta” e dei reparti dipendenti che, al comando del generale Michele Pellegrino, continuano l’attività operativa in Afghanistan.


 


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