INSEGNAMENTO SCOLASTICO
L’educazione allo stupore
di Alfonso Saya
La crisi esistenziale che
affligge l’uomo è la conseguenza della mancanza di sensibilità. L’uomo non è
più capace di meravigliarsi, di essere afferrato, preso dallo stupore; non si
apre alla natura, al cui contatto diretto non potrebbe non sentirsi preso dallo
stupore, non si apre agli altri, è chiuso nel proprio egoismo, nei propri
piccoli interessi, la sua vita è circoscritta nella superficialità e nella banalità.
Si evince, quindi, l’esigenza di educare i giovani “allo stupore”, di
stimolarli agli interessi esistenziali, alle esperienze vitali, affinché
possono essere colpiti nella loro sfera intima e personale, nel loro nucleo
centrale e si schiuda loro il senso della vita.
Questo il limite grave della
didattica, dell’insegnamento. Sfugge, così, al giovane, un aspetto e una
dimensione indispensabile per la sua formazione umana e per la comprensione
religiosa. È questa la lacuna in cui si deve ricercare la radice profonda della
crisi esistenziale in cui si dibatte l’uomo. Il giovane riceve, così, un’educazione
superficiale che prescinde dall’aspetto trascendente, essenziale, meraviglioso
della realtà, ma egli non se ne rende conto, per niente, e si illude, dall’apparenza,
di conoscere. Come si può educare allo stupore? Presentando le cose al ragazzo,
in modo tale da far cogliere l’aspetto misterioso, incomprensibile ed accendere
lo stupore, l’ammirazione, l’entusiasmo, invece di spegnerli presentando le
cose o insegnando con indifferenza e superficialità. È questo, purtroppo, il
delitto che commette la scuola ed ecco, come risultato e conseguenza, il
disprezzo, la noncuranza, la mancanza di rispetto per la natura, la sua
anarchia spirituale. Il giovane crede di essere il padrone del mondo e, con
iattanza, si crede in diritto di poterlo sfruttare a suo piacimento,
saccheggiare perché non sa, non comprende la dimensione profonda che trascende
la parte apparente e transeunte.
Bisogna, quindi, educare allo
stupore e far capire ai giovani che il mondo si presenta in duplice aspetto: da
una parte è subordinato all’uomo che può sfruttarlo e assoggettarlo, dall’altra
è superiore e l’uomo non si può separare dalla natura, è intimamente congiunto.
Stupore e meraviglia sono le condizioni indispensabili, specialmente, nell’età
critica in cui i ragazzi si formano ed elaborano la propria visione del mondo.
Dallo stupore alla comprensione di ciò che sta al di là della realtà visibile.
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