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 lunedì 30 novembre 2015

CHIESA E MODERNITÀ

La bellezza salverà il mondo

di Alfonso Saya


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Il mondo in cui viviamo ha bisogno di bellezza per non oscurarsi nella disperazione. La bellezza, così come la verità, è ciò che mette la gioia nel cuore degli uomini, è il frutto prezioso che resiste all’usura del tempo, che unisce le generazioni e le congiunge nell’ammirazione. È il messaggio di Dostoevskij: “La bellezza salverà il mondo!”. L’arte è un mistero, com’è un mistero la vita, e resterà tale poiché appartiene ad una dimensione prettamente spirituale che trascende l’uomo avviluppato e legato alla materia. L’arte, in quanto rivela la bellezza, rivela Dio, rappresenta l’invisibile che si cela nel visibile. Non può, però, rappresentare la bellezza nella sua perfezione, nella sua essenza. L’uomo è vincolato dalla materia e può contemplare la bellezza e, quindi, Dio faccia a faccia come dice San Paolo, solo dopo che si svincola dalla materia, cioè, con la morte. Solo allora, conoscerà, perfettamente, la bellezza e la verità, cioè, Dio. Questa è la regola. Ad ogni regola, non manca l’eccezione che è costituita da pochi uomini, i Santi che hanno vissuto “tra Cielo e terra” come, per esempio, Padre Pio, che hanno pregustato il Paradiso, la bellezza nella sua essenza, che hanno vissuto nel mondo, ma non erano del mondo.

Oggi, purtroppo, non è più così, almeno in tante chiese moderne, poiché imperversa il brutto. Le chiese moderne sono simili, al dire di padre Davide Turoldo, a garage, ove è parcheggiato Dio. L’arte ha imboccato le vie della città secolare, archiviando i temi religiosi, i simboli, le narrazioni, le figure e tutto quel grande “codice” che era stata la Bibbia. Vi è la divaricazione tra arte e fede. Alcuni vescovi si sono arresi al mondo e si sono rivolti ad architetti, pittori e scultori atei. L’esempio è la Chiesa moderna di San Giovanni Rotondo, basta guardare quella Croce: “Chi non mostra Gesù, nasconde Dio per la gioia del Maligno che si prende la scena”. La Chiesa moderna di San Giovanni Rotondo è, dicevo, l’esempio più scandaloso. Renzo Piano, si dichiara, apertamente, ateo, non è stato ispirato dalla Fede ed ha costruito la suddetta chiesa che non ha niente a che vedere con una chiesa cattolica. Ha scelto una forma inedita, la forma della conchiglia, di una spirale che non è un simbolo cristiano. Al centro della spirale non si trova niente, ci dovrebbe essere il cuore della chiesa, cioè il tabernacolo, “l’urna del Dio fattosi Pane”, oppure il Crocefisso; c’è, ripeto, il nulla!




 


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