DEGENZA OSPEDALIERA
Il virus killer che porta alla morte
di Domenica Timpano
 L’Acinetobacter baumannii è un microrganismo che ha assunto, negli ultimi tempi, sempre più importanza per il rischio che corrono i degenti, ricoverati nei reparti di terapia intensiva e rianimazione, di contrarlo, senza valide prospettive di guarigione. Si presenta in modo diversificato e multi resistente, ed è diventato sempre più difficile sconfiggerlo. La sua importanza clinico-epidemiologica è cresciuta e la multi resistenza a più classi di antibiotici ne ha fatto un killer assai pericoloso. L’agente patogeno è responsabile di un flusso d’infezione del sangue, del tratto urinario e delle vie respiratorie in genere.È una delle principali cause di batteriemia, polmonite associata a ventilazione, e meningite. Infezioni attribuite a questo organismo sono state segnalate in tutto il mondo.I fattori di maggior rischio si riscontrano nelle procedure invasive, nella ventilazione meccanica, venosa centrale, nei cateteri urinari, nella degenza in terapia intensiva e nell’uso di antibiotici ad ampio spettro.
Gli ultimi due decenni hanno visto un aumento delle infezioni nosocomiali, soprattutto in terapia intensiva, dove i pazienti sono immunodepressi. Il virus sopporta vaste gamme di temperatura, pH e umidità. Sopravvive su superfici asciutte per lunghi periodi. È stato isolato da attrezzature ospedaliere, biancheria da letto, mobili, personale, cateteri di aspirazione, umidificatori, fiale multidose di farmaci, acqua potabile, coperte e trasduttori di pressione arteriosa non correttamente disinfettati. Gli studiosi stanno ricercando la causa della virulenza e resistenza alle cure che si è sviluppata e continua a progredire.
Una novità molto importante è arrivata da un gruppo di medici, guidato da Gianluca De Bellis, dell’Istituto di “Tecnologie Biomediche” (Itb), del Consiglio nazionale delle ricerche di Milano, che, in collaborazione con il dipartimento di Biologia dell’Università di Roma tre e il Dipartimento di Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, ha messo a punto la sequenza del genoma del ceppo, molto importante per trovare metodi più mirati ad identificare e combattere, con cure più appropriate, l’agente patogeno. Moltissimi sono in Italia i casi di morte, in concomitanza ad infezioni incurabili, proprio per la resistenza alle cure.
L’ospedale appare, come già detto, l’ambiente più propizio per le infezioni; si rende, quindi, necessaria una scrupolosa vigilanza per la pulizia e l’igiene di superfici e persone. Nonostante la grave situazione che si riscontra, a causa di questo microrganismo, sui media l’argomento non viene trattato, se ne parla poco ovunque e le famiglie, quando si trovano faccia a faccia con questo agente infettivo, si trovano impreparate e in grandi difficoltà per mancanza di conoscenze elementari su come evitarlo, o come porsi di fronte all’ammalato per non contrarre, a loro volta, l’infezione, anche se il batterio predilige persone debilitate.
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