ACQUA PUBBLICA
Una sentenza che farà discutere
di Redazione
La sentenza n. 895/13 del
25.09.2013, di un Giudice di pace di Viterbo, ha stabilito che, se l’acqua
pubblica contiene fluoruri al di sopra della media, il cittadino dovrà essere
risarcito dimezzandogli la bolletta e pagandogli l’equivalente di bottiglie
acquistate, quantificando l’importo in circa mille euro.
In tali casi, sottolinea la
sentenza in questione, bisogna rivolgersi al giudice ordinario (non quindi al
giudice amministrativo): la causa ha, infatti, ad oggetto un contratto di
somministrazione che appartiene alla categoria dei contratti civilistici, a
prestazioni corrispettive. Ogni singolo cittadino ha diritto al risarcimento,
in quanto l’acqua è da ritenersi dannosa e, dunque, non bevibile.
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