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 mercoledì 16 ottobre 2013

VITTIME DEL PROGRESSO

Bugie dell’utopia ecologista

di Placido Saya


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L’ecologismo è uno degli esempi del baratro esistente tra la “scienza e la cultura”. È inquietante vedere quante panzane vengono diffuse e credute, nonostante l’aumento e la diffusione dei mezzi di informazione. La confusione è disperata. L’uso disinvolto del telefono satellitare che abbiamo visto, per esempio, tanto in New York quanto nel Darfur, non ha evitato né le disastrose speculazioni finanziarie di Wall Street, né le atrocità africane. Queste gravi disavventure di un’umanità tecnicamente progredita, sono metafore e conferme di quanto sia grande il divario tra l’evoluzione della scienza e della tecnica e l’evoluzione della “civiltà”, cioè delle convinzioni e delle motivazioni delle nostre azioni quotidiane. La crescente antipatia dei giovani verso la matematica è solo un segno di quanto l’interesse verso le facili emozioni prevalga sul desiderio di cercare “ancoraggi” nella realtà, nella verità. La televisione ci allontana dalla realtà regalandoci la presunzione d’averla compresa.

La pubblicità, peraltro necessaria ai vantaggi della produzione industriale che assicura prezzi tanto più bassi quanto più alta la quantità del prodotto, stimola, però, le più volgari pulsioni e le emozioni più corrive a scapito di un’onesta informazione. Godiamo di una libertà formale, libertà del tutto inutile in quanto restiamo smarriti, se non siamo assistiti dalla conoscenza. È assai difficile discernere perché spesso, perfino gli onesti ci propinano, senza saperlo, delle utopie, conquistati, per esempio, da un ecologismo che dilaga da decenni, guidandoci verso un’età dell’oro che è solo un mito. Quando non c’era l’inquinamento delle auto, i villaggi erano pieni di escrementi di asini, cammelli, cavalli. Lo scarafaggio stercorario era adorato dagli antichi egizi perché provvedeva a sotterrare gran parte di quello sterco. Quando non si conosceva il fuoco, si moriva assiderati, e quando fu scoperto, s’è cominciato a produrre la malfamata CO2 (anidride carbonica) bruciando legna. Ma già prima dell’invenzione del fuoco, l’uomo e gli animali producevano CO2 e H2S (idrogeno solforato-gas d’uova marce).

Erano belli quei tempi… parassiti, infezioni e malattie permettendo! Era bella la vita, tanto più che la sua durata media era solo di pochi lustri! Sono belle le utopie, ma disastrose quando ottundono la ragione! Quante bugie circolano nei più alti consessi internazionali. Il Papa ci richiama al dovere, che tutti abbiamo, di non dimenticare che il Creato è la Sua preziosa eredità e che il nostro impegno, per accostarci a Lui, comincia dalla lotta alla menzogna.


 


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