Conclusa l’Operazione “Devil’s Elbow” dell’Esercito afghano con il
contributo della Nato
Si è conclusa, in questi giorni,
nella provincia di Farah, settore meridionale dell’area di responsabilità del
contingente multinazionale della Nato a guida italiana (RC-W), l’Operazione “Devil’s Elbow”, importante attività congiunta, che ha visto i
militari italiani del “Regional Command West” operare al fianco dei colleghi
dell’esercito afghano per garantire la sicurezza del settore a sud-est della
propria area di responsabilità.
Per la prima volta, in un’operazione
di questa entità si è effettuata una pianificazione congiunta tra il comando
della brigata afghana e il comando multinazionale della Nato che opera nell’area
occidentale dell’Afghanistan, con un posto comando avanzato, schierato nel
distretto di Farah, composto da militari italiani ed afghani.
L’operazione assume particolare
importanza, in quanto l’area interessata alla “Devil’s Elbow” rappresenta da sempre un obiettivo sensibile per
gli elementi ostili presenti nell’area, essendo costituito da un nodo stradale
di primaria importanza per i rifornimenti condotti dal nord-ovest al sud del
Paese.
Un contributo essenziale è stato
fornito dall’indispensabile supporto di numerosi assetti specialistici con più
di 200 italiani impiegati sul terreno, costituiti da elicotteri NH90, CH47 e
A129 Mangusta della Task Force Fenice, da specialisti nella bonifica di ordigni
esplosivi del 4° Reggimento “Genio guastatori”, dalle quick reaction force (unità di pronto intervento) del 183° Reggimento
“Paracadutisti” e del 7° Reggimento “Bersaglieri”, dagli aerei AMX e dagli UAV
(unmanned aerial vehicle) dell’Aeronautica
Militare, da team medici e da ufficiali del “Military Advisor Team”, l’unità
italiana che assiste il 207° Corpo d’Armata dell’esercito afghano nel proprio
processo di crescita.
Cambio al vertice dell’Operations Coordination Centre Advisor Team di
Herat
Presso la base di “Camp Arena”,
il colonnello Fabrizio Stivoli ha ceduto al pari grado Fabio Asso il comando
dell’Operations Coordination Centre Advisor Team (OCCAT), uno degli elementi di
assistenza militare facenti parte della cosiddetta “Security Force Assistance”
(SFA), che riveste un ruolo di massima importanza per la realizzazione del
piano di transizione finalizzato a rendere pienamente autonome le forze di
sicurezza afghane.
L’OCCAT opera in un ambito joint, ovvero esercita la propria
attività di advisoring non nei
confronti di una singola forza armata afghana, ma verso vari rappresentanti
delle “Afghan National Security Forces” (ANSF) e del “National Directorate of
Security” (NDS) che prestano servizio presso il “Regional Command West” di
Herat. Alla cerimonia, cui ha preso parte il comandante del “Regional Command
West”, generale Michele Pellegrino, erano presenti le principali autorità della
regione ovest del Paese.
Gli ambasciatori di Francia, Gran Bretagna e dell’Unione Europea in
visita al comando italiano
Il generale Michele Pellegrino,
comandante del “Regional Command West”, ha ricevuto, in questi giorni, le
visite degli ambasciatori di Francia e Gran Bretagna, assieme al rappresentante
speciale dell’Unione Europea in Afghanistan.
I diplomatici Jean Michel
Marlaud, Richard Stagg e Franz Michael Skjold Mellbin, in visita ad Herat per l’ormai
annuale conferenza sulla sicurezza e la stabilità nella regione, organizzata
dall’“Afghan Institute of Strategic Studies”, hanno incontrato il generale
Pellegrino all’interno della base “Camp Arena”, di Herat, sede del comando del
contingente multinazionale a guida italiana su base brigata meccanizzata “Aosta”.
Le visite sono state l’occasione
per fare un punto di situazione sul processo di transizione alle istituzioni
locali e alle forze di sicurezza afghane della responsabilità dell’intero
territorio.