In un bellissimo sito, dominante
un ampio tratto del Mar Tirreno, si erge San Fratello, centro agricolo dei
Nebrodi, compreso fra i torrenti Furiano ed Inganno. La cittadina è situata a
ridosso di una rupe costituente i ruderi del castello di Turiano, a circa 700
m./s.m.
Il nome di San Fratello si suole
far risalire ai Santi protettori Alfio, Filadelfio e Cirino, tre Santi Fratelli
che avevano subito il martirio a Lentini, nell’anno 263 d.C., i cui resti
mortali furono trafugati da Santa Tecla e poi custoditi nella rocca di Dèmena,
sopra l’abitato.
Dal punto di vista turistico, San
Fratello attrae per il suo paesaggio ricco di bellezze naturali e per la sua
superba posizione sopraelevata, quasi aerea, dominante l’ampio litorale
compreso tra Capo d’Orlando e Santo Stefano di Camastra. Il meraviglioso bosco
che lo sovrasta ed i beni artistici, storici e archeologici fanno della
cittadina un centro di sicuro interesse culturale. Fra questi primeggia il santuario
dei Tre Santi situato sul promontorio detto “Monte Vecchio”, prospiciente il
centro abitato, costruito tra la fine del XI e l’inizio del XII secolo, di
stile arabo-normanno, e la cerchia di mura megalitiche con torri distrutte che
s’intende portare alla luce con degli appositi scavi archeologici.
Altro bene artistico è la chiesa
di Maria S.S. Assunta situata nella piazza del convento, dalla quale si può
ammirare un ampio panorama in cui domina l’imponente roccaforte. Degni di nota
per il notevole valore artistico sono: l’altare-tabernacolo, in legno,
finemente, intarsiato dall’abilità paziente di un francescano, che risale al
1700 circa. Vi è, inoltre, un trittico in argento sbalzato, raffigurante la
vita dei santi protettori. Altra opera mirabile, di Fra Umile da Petralia, è il
crocifisso in legno, di evidente stile fiammingo, posto sull’altare maggiore.
L’incantevole paese gode di altre
importanti attrattive storiche, che, certamente, trovano nei turisti del centro
turistico un notevole interesse alla loro visita.
A San Fratello, si conservano le
tradizioni popolari, prima fra tutte la Festa
dei Giudei, considerata uno dei momenti più rappresentativi della Settimana Santa, la cui origine risale,
probabilmente, al Medio Evo ed è la rappresentazione di quei misteri che
accostano l’elemento sacro a quello profano.
Quest’usanza popolare viene
attesa, con ansia, dalla popolazione, che vi partecipa nella fierezza dei loro
ricchi e colorati costumi, assordando i timpani con suoni di trombe e cigolii
di ferree maglie.
Inoltre, non si può sfuggire al
fascino del bosco e di certi ambienti pastorali, testimonianza di un’economia
basata, essenzialmente, sull’allevamento bovino.
Di notevole importanza, la razza
equina sanfratellana, versatile sul piano zootecnico e sportivo, che costituisce,
sicuramente, un motivo di sviluppo socio-economico per l’intero comprensorio
dei Nebrodi.