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 giovedì 19 settembre 2013

PEDALARE PER PASSIONE

Nel Parco dei Peloritani per intervistare un appassionato di bici

di Domenico Interdonato


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Un sabato pomeriggio di fine agosto, trascorso all’insegna dello sport e dell’aria pura, tanti gli appassionati di tutte le età assieme a familiari e addetti ai lavori, tutti lì in attesa di vedere spuntare dall’ultima curva l’amico, il familiare o lo sportivo di turno.

Ci troviamo alle “quattro strade”, località tipica messinese sita sui Colli San Rizzo, nel Parco dei Peloritani, a due passi dall’apprezzata Casa di Cura “Don Minico”. Infatti, in molti approfittano dell’attesa e si fiondano per prendere a morsi l’elisir di lunga vita, consistente nella classica Pagnotta alla disgraziata. Nel piazzale c’è movimento! Ecco arrivare il primo ciclista del Trofeo Bici e Bike, cronoscalata ACSI organizzata dall’omonimo team presieduto da Enzo Rizzo. La gara si è sviluppata lungo i tornanti che portano dal comune di Villafranca Tirrena fino in su alle quattro strade.

I due vincitori sono stati per la categoria “Strada”, Salvatore Coco (Montesera Viagrande), mentre nella categoria “Mountain Bike”, Angelo Bonaccorso (Crisafulli Bici 2000).

Oltre 90 gli atleti iscritti alla gara, provenienti dalla Sicilia e dalla vicina Calabria, e fra i tanti ci è capitato d’imbatterci in un ciclista particolare, che indossava la maglia del Gruppo Sportivo Esercito.

Incuriositi, andiamo a trovarlo vicino la sua auto, mentre con grande attenzione smontava e riponeva la sua amata bici. Così, ci presentiamo dandogli il tempo di riprendersi e di cambiarsi e, subito dopo, lo intervistiamo.

Cosa ci fa un militare in una gara amatoriale di ciclismo?
Il ciclismo per me è uno stile di vita, è sudore, è sacrificio, ma anche tanta soddisfazione, perché è uno sport completo che mi permette di rilassarmi e tenermi in forma”.

Lei è un militare di Messina?
Sì, sono messinese e sono il maresciallo dell’Esercito Italiano, Giacomo De Salvo, da anni vivo e lavoro a Udine, ma adesso mi trovo qui in ferie, ancora per una decina di giorni con la famiglia.

Ha fatto un buon tempo nella gara?
Alla fine, noi amanti della bici non guardiamo i minuti o i secondi. Per noi è importante essere sempre nel gruppo e arrivare ancora con del carburante nei polmoni”.

Quanto tempo dedica durante il mese alla sua passione?
Non saprei con precisione, ma, sicuramente, non meno di settanta ore”.

Intanto, si avvicinano alcuni suoi amici e s’intuisce che è arrivato il momento di salutarci. Lo ringraziamo per l’intervista e gli auguriamo buona permanenza in città e di continuare a coltivare sempre la sua sana passione per le due ruote. Gli chiediamo se vuole lasciare un saluto ai nostri lettori. “Certamente, rivolgo un caro saluto a voi tutti, unitamente alla vostra redazione e ai lettori del vostro giornale, che da oggi ne avrà uno in più.


 


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