20 ANNI DALLA MORTE
Domenico Modugno e Messina
di Alfonso Saya
 Lu pisci spada è una canzone di Domenico Modugno, dal pathos
drammatico e romantico, in cui si coglie il rapporto, davvero speciale, che
aveva con la Sicilia e, in particolare, con Messina. Con la sua voce
appassionata, accompagna un suggestivo video girato in una feluca in azione nel
nostro Stretto, durante la caccia al pescespada da parte di un gruppo di
pescatori. È una storia marinara che ha ispirato i versi, in siciliano, del
grande cantante pugliese, i cui protagonisti sono due pesci innamorati.
La storia narra di alcuni pescatori che, dopo aver
arpionato un pescespada e mentre stavano per deporlo sulla spiaggia, si
accorsero che un altro pescespada voleva raggiungere, a salti, la compagna ferita.
Questo fu il segno del suo grande amore che lo spinse al sacrificio. La storia colpì
il nostro Mimmo che così ne compose, in versi, la canzone Lu piscispada, che ebbe un grande successo ed un ruolo notevole nel
rilancio della caccia al pescespada e fu al centro di documentari storici,
basti citare, Tra Scilla e Carriddi e
Lu tempu di lu piscispada, diretto da
Vittorio De Seta.
La voce, accorata ed appassionata, di Modugno, ha
fatto anche da sfondo a diversi documentari e Lu piscispada rappresenta il rapporto particolare, l’amore che
aveva Modugno per la nostra città e con questa canzone volle rendere omaggio
alle tradizioni marinare di Messina.
Il cantautore era legato alla nostra città anche
perché la moglie è una nostra concittadina. Amava passeggiare nella zona del
Ringo affacciato sullo Stretto, dilettandosi, come raccontano alcuni testimoni,
a suonare la chitarra presso la villa Mazzini. La moglie, Franca Gandolfi, nativa di Montalbano
Elicona, figlia di un colonnello, abitava nel villaggio Regina Elena, dove i
Gandolfi gestivano una lavanderia ed ha frequentato il nostro liceo classico “G.
La Farina”. Modugno frequentò Taormina, negli anni cinquanta/sessanta, ed in un
giardino del Casinò, cantò la celeberrima Resta
cu’ me. Si dichiarava siciliano per adozione, la sicilianità era per lui come
un cordone ombelicale e questo vincolo d’amore lo tenne legato alla nostra
isola del sole fino alla morte, che avvenne a Lampedusa, nell’agosto del 1994.
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