Il problema della solitudine è
quello che, più di ogni altro, affligge l’anziano, soprattutto nel periodo
estivo. Deprivato del ruolo rivestito nella società e, molto spesso, anche in
famiglia, l’anziano diventa triste, tende ad isolarsi, quando non viene isolato
da quanti non hanno la giusta sensibilità per capire e da quanti non sanno fare
tesoro di un vissuto degno di rispetto.
Nello stato di debolezza che si
determina, la depressione è in agguato e, quando arriva, per sconfiggerla non
bastano le medicine, ma occorre stendere una rete di protezione e porre in
essere piccoli e preziosi accorgimenti.
In mente, tornano alcune idee,
suggerite da medici, che, seppure non risolutive, si ritiene possano tornare
utili sia agli anziani che a quanti ne hanno a cuore le sorti.
Obiettivi di auto aiuto:
Cercare occasioni per migliorare il proprio stato d’animo,
aumentando l’attività fisica che ha potenti effetti sull’umore: aggiungere movimento
ogni giorno, prendere le scale, fare qualche lavoro domestico, godere di una
breve passeggiata.
Sforzarsi di mantenere uno stato attivo sia fisicamente che con la
mente e in un contesto sociale: imparare nuove abilità, riscoprire attività che
piacciono, come: leggere, scrivere, fare fotografie, imparare a gioire delle
piccole cose, vivere insieme agli altri, ripristinare rapporti con amici,
parenti, vicini di casa.
Cercare di dominare lo stress emotivo imparando a gestire le
proprie emozioni.
Porsi l’obiettivo di dormire almeno 6-8 ore, ogni notte.
Mantenere una dieta sana.
Prendersi cura di un animale domestico.
Creare opportunità per ridere: scambiare storie umoristiche e
barzellette con i propri cari, guardare una commedia, leggere un libro
divertente.
Come aiutare l’anziano solo:
Ascoltare l’anziano con pazienza e comprensione, senza criticare i
sentimenti espressi.
Invitarlo fuori. Una passeggiata in compagnia, una visita al museo,
un pomeriggio al cinema, forniscono una stimolazione fisica e mentale preziosa.
Pianificare alcune attività sociali che comprendono gite di gruppo,
visite a parenti ed altro per combattere l’isolamento.
Sostenerlo nelle attività giornaliere: assicurarsi che tutti i
farmaci siano presi come da istruzioni, aiutarlo a ricordare quando e come prendere
la sua dose.
Ricordare alla persona di obbedire alle prescrizioni del medico
circa l’uso dell’alcol, degli zuccheri e degli alimenti dannosi.
Cogliere i momenti di criticità (segnali di pericolo, di suicidio, o
di abbattimento ingiustificato), facendosi carico di avvertire il medico.
Limitare il tempo in cui l’anziano rimane solo.
Aiutarlo a trovare un nuovo significato e scopo della vita
ricorrendo anche ad un’assistenza religiosa, a gruppi d’ascolto, o di sostegno,
che possono concorrere a modificare stili di vita stressanti, guarire dalle
perdite, elaborare le emozioni difficili, cambiare modelli di pensiero negativo
e sviluppare una migliore capacità per affrontare la vita.
Accoglierlo con disponibilità e affetto.