RIFLESSIONI
RIFLETTORI PUNTATI SULLA DONNA
di Paola Saladino
è trascorso quasi un mese da quando, in
tutte le piazze del mondo, con un flash mob si è danzato al ritmo di Break The Chain per dire basta al
femminicidio e, ancora una volta, la donna è protagonista di un altro
appuntamento mondiale: la festa della donna.
Ma ci si chiede che cosa
le donne abbiano da festeggiare.
Donne uccise da mariti,
fidanzati, conviventi, ex che le hanno “percepite” come proprietà privata,
donne violentate nel corpo e nello spirito in famiglia ed al lavoro, oggetto di
stalking e mobbing, donne considerate oggetto di consumo, vittime di una
mentalità materialistica ed edonistica e che, per rendersi visibili, diventano
letterine, veline, troniste, usando scorciatoie vecchie e mortificanti.
Donne del XXI secolo
penalizzate dalla crisi economica, che faticano a trovare un lavoro che si
possa conciliare con gli impegni familiari, ma anche donne impegnate nel
volontariato, nella politica; finalmente, l’Italia si attesta su valori europei
per la presenza delle donne in parlamento, nell’impresa, nella ricerca, nelle
varie professioni, che rivendicano il diritto di avere pari dignità con l’uomo
pur nella diversità dei ruoli, specie in famiglia, e di peculiarità. Sono
queste le donne che, nella famiglia e nella società, portano “il genio
femminile”, fondamentale per creare una civiltà dell’amore che ha come colonne
portanti l’accoglienza, la tolleranza, il perdono, la disponibilità all’ascolto
e al servizio, la capacità di farsi prossimo.
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