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 domenica 1 ottobre 2017

ALLUVIONE DI MESSINA – 1 OTTOBRE 2009

Per non dimenticare le vittime di quel tragico evento

di Giuseppe Marretta


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Il violento nubifragio dell’1 ottobre 2009 fu una calamità naturale e si verificò in un’area ristretta della Sicilia nord-orientale, provocando lo straripamento dei corsi d’acqua e diversi eventi franosi ai quali seguì lo scivolamento a valle di colate di fango e detriti. I centri più colpiti furono Scaletta Zanclea, Giampilieri Superiore e Marina, Altolia, Molino, Santo Stefano di Briga, Briga Superiore e Pezzolo.
Numerose le vittime sepolte sotto il fango, recuperate soltanto 31, 6 il numero dei dispersi, molte le persone rifugiate sopra i tetti e alcune delle frazioni raggiungibili poterono essere raggiunte soltanto a piedi o per via aerea.

A Nino Lonia, che ha perso i propri cari nel tragico evento alluvionale, dedico queste righe...

Ed il buio si appoggiò, lassù sopra l’imperiale montagna.
Pietra su pietra, piccoli fazzoletti ad asciugare la fronte,

giorno dopo giorno, così, ai piedi del grande massiccio,
vidi una stella. La nascita del mio piccolo paese.

I giorni scorrevano ed io ad ogni mio viaggio gioivo,
poiché c’era sempre un ritorno, sì un ritorno a casa

e le mie braccia tra quelle di chi e per chi avrei dato la mia vita,
per vedere la loro luce brillare in eterno, la mia famiglia.

Quel giorno si oscurò ed un orologio si fermò, il cielo, il nero
delle nuvole e l’inizio arrivò.

La grande montagna non trovò riparo, la pioggia prese il sopravvento,
la catastrofe, i pianti e le urla, il fango e le pietre formarono un fiume

che pian piano ricoprì quel che una volta chiamai la mia stella, il mio paese.

La quiete si formò, la prima voce straziante – Aiuto, aiutatemi.
Le mani iniziarono a scavare nel fango;

i soccorsi, le luci, tante furono le braccia che arrivarono per dare speranza
a chi ancora in un respiro viveva.

Le lacrime, la rabbia ed i cuori spezzati.

Piango anch’io, i miei viaggi non avranno più una gioia, poiché privi di ritorno.
I miei viaggi avranno sempre un’alba ed un tramonto, ma, mai più da solo

perché tra le mie braccia e dentro il mio cuore un amore eterno.
Alzare lo sguardo lassù e vedere il sorriso dei miei figli e quello di mia moglie

tra le braccia di Gesù nostro Signore.


 


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