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 venerdì 8 marzo 2013

ACLI – ASSOCIAZIONI CRISTIANE DEI LAVORATORI ITALIANI

8 MARZO – GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA

di Redazione


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L’8 marzo, Giornata internazionale della donna. Donne e uomini insieme per mettere fine alla violenza contro donne e bambine. Impegno sempre più sentito da parte di tutti, finalmente, se ne parla, davvero, e si cerca di risolvere il problema sempre più impellente.

In Italia, ogni 3 giorni, una donna viene uccisa da un marito, un amante, un fidanzato. La domanda è: perché non ci si allontana al primo litigio violento, al primo schiaffo, perché si subisce, forse la risposta è insita nel passato quando la donna era abituata a seguire l’uomo in tutte le sue scelte e pensava che l’amore si manifestasse, anche, così.

Una falsa interpretazione della violenza, del disagio dell’uomo, che non riesce più a controllare il suo territorio e qualcosa esplode nella coppia e brucia l’amore, così, come dovrebbe essere.

L’amore non è fatto di schiaffi, ma di carezze; non è possesso, ma protezione; non è dominio, ma condivisione. Il potere maschile resta intrecciato a retaggi sociali del passato.

Ora la legge riconosce la parità e le pari opportunità sia all’uomo che alla donna, solo che tra la forma e la sostanza c’è, sempre, un divario di attuazione, di “vita” più lento nella sua evoluzione.

Non saranno né gli appelli né una nuova “Carta dei diritti” a fermare la violenza sulle donne, ma occorre un percorso sociale e politico che riporti tutto su altre basi fatte di consapevolezza, di accettazione e, soprattutto, del riconoscimento delle differenze tra uomo e donna che sono un valore aggiunto e che, se veicolate in maniera corretta, possono far raggiungere un equilibrio e una maturazione dei due ruoli, l’uno senza annullare l’altro, senza lotte di potere della coppia e così si agevolerebbe, anche, la sfera emotiva.

Per quanto riguarda il contesto, la violenza sulle donne avviene, indifferentemente, in tutti gli ambiti sociali sia semplici che non. Il problema rimane sociologico e riguarda la cultura radicata degli uomini nella loro pretesa costante di assimilazione e di possesso. La donna, spesso, non riesce a reagire perché non è supportata e si sente isolata, e all’inizio sminuisce il problema e pensa che l’amore possa vincere tutto: è questo è un grande errore.

Le soluzioni non sono semplici, ma ci sono tanti gruppi come le donne delle Acli (Associazioni Cristiane dei Lavoratori Italiani), che hanno una lunghissima storia d’impegno, ascolto e solidarietà e sono pronte, ancora una volta, ad attivarsi, ulteriormente, per cercare di promuovere e costruire una nuova qualità del vivere civile, mettendo in campo tutta l’attenzione e la sensibilità per penetrare la complessità sociale del presente e a decodificarla, secondo una visione che porti al cambiamento sociale.


Carmen Cannata – resp. prov.le Coordinamento Donne Acli, di Messina

Antonio Gallo – presidente prov.le Acli, di Messina


 


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