Sabato
1 dicembre u.s., alle ore 21,00 e domenica 2, alle ore 18,00, al Teatro Stabile “Zancle”, presso l’Istituto “Sordomuti di Cristo Re”, di Messina, la Compagnia teatrale “Ledimigi” ha
messo in scena la commedia dialettale, comico-brillante in due atti, di Titty
Giannino Si Eva nun s’avissi manciatu a mela?.. Lo spettacolo è inserito nell’ambito
della 6a Rassegna
teatrale “Zancle”, per
il conferimento del Premio “Adolfo Celi” 2013. Regia, direzione artistica e scenografia di Mimmo Giuliano.
Personaggi
e interpreti della commedia: Angelo Pantanetti (voce narrante); Mimmo Giuliano
(Adamo); Caterina Oteri (Eva); Gianluca Sciliberto (serpente); Antonio Scuderi
(uomo del futuro); Luigi Rao (Caino); Franco Nicolosi (Abele); Emanuela
Giuliano (Caina); Roberta Rampello (Abela); Lilla Santamaria (donna del
futuro).
Ma
domandiamoci cosa sarebbe accaduto se
Eva non avesse mangiato la mela del ‘peccato’. Il mondo avrebbe subito un
cambiamento in meglio, o in peggio?
Sono
queste le domande alle quali risponde, in maniera molto divertente, la commedia
di Titty Giannino. Adamo (Mimmo Giuliano) ed Eva (Caterina Oteri) vivono nel paradiso terrestre la loro
quotidianità, fino a quando non giunge il serpente (Gianluca Sciliberto), pronto a cambiare per sempre il corso
della storia. Ma sarà l’uomo del futuro (Antonio Scuderi) a dissuadere Eva ad addentare la mela, in quanto il
medesimo, che proviene dal ‘2012’, svelerà le disgrazie che hanno
contraddistinto, per anni ed anni, la nostra storia, vicende che saranno
scaturite, appunto, da quella scelta.
Il secondo atto ha inizio con Adamo ed Eva
seduti sui pietroni, mentre avvolgono una matassa di lana e con la famosissima musica
di Casa Vianello, in cui Eva pronuncia
la frase dell’indimenticata Sandra Mondaini, “che noia, che barba”, e si
lamenta del fatto che ..in questo
Paradiso meraviglioso, per quanto sia grande non esiste nulla, ed Adamo che
le rimprovera che la colpa è sua, poiché non si è mangiata la mela e, quindi,
non sono andati sulla terra.
Insomma,
una commedia all’insegna del divertimento, che ha mostrato, ora nel presente e ora nel futuro, a quali cambiamenti ha portato.. quel ‘morso’. Gli
attori, in un andirivieni di battute e proverbi, grazie ad un ottimo uso della
lingua dialettale, riescono a contagiare il pubblico in sala, che rimane incollato
alla poltrona per tutta la durata dello spettacolo, dove lo aspetta un finale..
a sorpresa.
La
voce narrante (Angelo Pantanetti), nella lettura del Libro della vita, accompagnerà il pubblico nella storia, vestita,
con panni insoliti, dai nostri attori, in una piece sui generis e all’insegna dell’ilarità.
Divertenti
i personaggi di Caino (Luigi Rao) e Abele (Franco Nicolosi), dove
in questa storia Caino non uccide Abele, ma le liti tra i due sono sempre
presenti, “si sciarriunu sempri”, come dice Adamo, e delle loro mogli Caina (Emanuela Giuliano) ed
Abela (Roberta Rampello), che organizzeranno uno spassosissimo matrimonio.
Buona
la sceneggiatura e ottimo il commento musicale, che accompagnerà l’intero
quadretto della commedia teatrale.