mercoledì 23 gennaio 2019
NONA EDIZIONE
Taormina – Taobuk 2019: Il desiderio
di Redazione
 Cos’è
il desiderio se non la spinta propulsiva a realizzare ciò che siamo e vogliamo
e, dunque, la componente fondamentale della storia individuale e di quella
universale? Oltre l’istinto, oltre il bisogno: lì ha stanza il desiderio,
impulso non riducibile alle leggi fisiologiche. Perché desiderare è sentimento,
emozione, capacità di sognare, da sempre sprone e motivazione del cammino
umano. È anelito che mette le ali alla volontà, fiamma che accende più della
ragione, è ricerca della felicità che ha nell’appagamento del piacere la
ricompensa. La letteratura stessa nasce dal desiderio di narrare e lasciarsi
affascinare da una storia. D’altra parte, sembra profilarsi all’orizzonte una
nuova forma di schiavitù: l’uomo senza sogni né passioni e, perciò, senza desideri,
condannato a conseguire un godimento schiacciato sul consumo compulsivo e
perennemente insoddisfatto. Ma si può davvero rinunciare al desiderio senza
rinunciare ad essere uomini?
Su
questo crinale, si muove il tema della nona edizione di Taobuk, il festival
letterario internazionale da venerdì 21 a martedì 25 giugno a Taormina. Lo
spiega Antonella Ferrara, ideatrice e presidente della manifestazione: “Abbiamo deciso di seguire il suggerimento di
Oscar Wilde e cedere con entusiasmo a
una tentazione, persino più grande, quella di tessere l’elogio del desiderio,
evidenziandone diverse e inedite sfaccettature, tra le infinite che il tema
suggerisce da millenni a filosofi,
artisti e naturalmente letterati. Desiderare, abbracciare un sogno, è tutt’uno
con la voglia di progettare il
futuro, è trovare uno scopo ed essere motivati a perseguirlo. Chi ne è capace si pone agli antipodi del nichilismo
oggi dilagante, indotto in primo luogo dal consumismo, e dai suoi bisogni fittizi che azzerano i desideri. Un antidoto è
proprio la letteratura e, segnatamente, la narrativa, autorevolmente definita ‘macchinazione
del desiderio’, perché in essa prende
corpo il racconto dei progetti e dei valori, positivi e negativi, che animano i
personaggi. Narratori, drammaturghi,
poeti, non meno dei padri della psicanalisi, ci palesano che il desiderio dialoga con l’inconscio, si fa viatico di
alte aspirazioni o di deriva verso l’abisso, né la pulsione si esaurisce con l’appagamento, sempre pronta
com’è a rinascere, identica o sotto altre forme”.
|