RAZZA DA TUTELARE
Il Cirneco dell’Etna
di Armando Russo
 Un buon Cirneco
non dovrebbe perdere nemmeno un coniglio tra le montagne bruciate dall’estate
agostana. Le orecchie erette, pronte, sempre, a captare qualsiasi rumore
sospetto, mostrerebbero l’origine rozza ed antica del nostro cane. Il collo
arcuato, tutto muscoli e senza giogaia, è una leva scattante ed armonica per la
testa levrieroide. Il corpo è una macchina, che spinge l’animale al trotto,
fino a galoppate velocissime e brevi. I muscoli sottili e ben visibili sono,
poi, adeguati al nostro cane, che, dotato di temperamento nevrile, deve
sostenere corse rapidissime, alternate a cambiamenti bruschi di direzione. Non
tutti i cirnechi ‘fermano’, solamente, alcuni di essi, mentre tutti, invece,
‘puntano’. Quando, però, il terreno diventa molto disagiato e, addirittura,
lavico, tutte le altre razze da caccia accusano “spedature”: si stancano e
soffrono la sete. Quindi, là dove è il regno del Cirneco (le falde dell’Etna),
e, oggi, di buona parte della selvaggina, succede che gli altri cani non “rendano”,
non siano capaci di cacciare nemmeno per un giorno; qui la razza sicula
giganteggia, sopportando, a lungo, le più dure fatiche e resistendo molto bene
alla sete. Il loro pelo, la loro esuberanza, nella ricerca del coniglio, gli
consentono di entrare, con grande coraggio e decisione, nel folto dei rovi e di
stanare, pescandolo da vicino, il coniglio che non può… “giocare a rimpiattino”
col Cirneco, ma ha due sole possibilità: uscire dai rovi e, quindi, farsi
sparare dal cacciatore, o finire nelle fauci del cane, eventualità peraltro non
rara. Questo modo di cacciare, pressando da vicino, è la caratteristica
principale del Cirneco, che, in tal modo, domina il selvatico. È questa una
delle azioni che fa prevalere questa razza sugli altri cani ed è la risultanza
di molte delle sue qualità: ottimo olfatto, leggerezza, coraggio, decisione,
intelligenza. Per tutti questi motivi, in Sicilia, è sempre stato il cane per
antonomasia, tanto che gli stessi siciliani, per dire che un uomo trova quello
che cerca, usano l’espressione “..e chi è, ‘n cani cirneco?”. Per quanto
riguarda il carattere dell’animale non possiamo non esaltarne l’affetto per il
padrone e l’attaccamento ai suoi beni; infatti, quest’animale, il più delle
volte senza alcun addestramento, difende, con ferocia e costanza, ciò che
appartiene al proprio padrone. Cane duro, senza ombra di raffinatezze,
indifferente ai dolori, alle fatiche e alla sete, è un degno figlio della calda
Sicilia.
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