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 sabato 15 giugno 2019

MALTA

Malta – Charles Scicluna: “Siamo tutti esseri umani”

di Fra Mario Attard


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Martedì 11 giugno, l’arcivescovo di Malta, Charles Scicluna, ha ospitato una cena del buon vicinato con rappresentanti di varie culture e denominazioni. L’attività, svoltasi nel cortile della Curia, comprendeva circa 100 ospiti inclusi migranti, rifugiati e comandanti dell’Esercito e della Polizia. Mons. Scicluna ha detto che lo scopo era che tutti potessero conoscerne meglio, perché erano tutti umani. In questa bella e simbolica occasione, l’arcivescovo ha dato questo messaggio: “Benvenuti, Merħba! Vorrei ringraziarvi per essere venuti e Benvenuti a tutti i nostri amici. Ci sono persone provenienti da diverse aree di Malta e anche da diverse organizzazioni. Vorrei ringraziare il brigadiere Jeffrey Curmi e il commissario di Polizia, Lawrence Cutajar, per essere venuti e alcuni dei nostri amici dell’AFM e del corpo di Polizia. Non sono in uniforme perché abbiamo bisogno di conoscere l’un l’altro perché siamo umani. Siamo qui per fare una dichiarazione: siamo tutti esseri umani. Abbiamo bisogno di imparare a sedersi insieme e conoscerci, mangiare insieme e ascoltare la buona musica perché questa è la pace sulla terra. Questa è la prima volta che questo cortile viene utilizzato per un tale evento. Spero che abbiamo una ripetizione e che vi piaccia la serata. Spero che veniamo da questa esperienza avendo incontrato e conosciuto nuovi amici. Grazie mille per essere venuti e grazie per essere stati con noi”.

Questa testimonianza autentica di fratellanza ci fa ricordare quello che disse nel suo primo discorso alla Città e alla Diocesi di Milano, il suo arcivescovo, mons. Mario Delpini, durante i Primi Vespri per la solennità del patrono sant’Ambrogio, mercoledì 6 dicembre 2017: Costruire buon vicinato è impresa comune di cittadini e istituzioni, di fedeli e pastori della comunità cristiana e delle altre religioni. [È] una impresa corale che riconosce il contributo di ciascuno e chiede a ciascuno di non vivere la città come servizi da sfruttare o pericoli da temere, ma come vocazione a creare legami. In poche parole, questa bellissima iniziativa della Chiesa maltese è il vivere l’avvertimento di Papa Francesco che, su Twitter, ha detto: ‘A volte, si può vivere senza conoscere i vicini di casa. Questo non è vivere da cristiani’”.


 


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