MALTA
Malta – Charles Scicluna: “Siamo tutti esseri umani”
di Fra Mario Attard
 Martedì
11 giugno, l’arcivescovo di Malta, Charles Scicluna, ha ospitato una cena del
buon vicinato con rappresentanti di varie culture e denominazioni. L’attività,
svoltasi nel cortile della Curia, comprendeva circa 100 ospiti inclusi
migranti, rifugiati e comandanti dell’Esercito e della Polizia. Mons. Scicluna
ha detto che lo scopo era che tutti potessero conoscerne meglio, perché erano
tutti umani. In questa bella e simbolica occasione, l’arcivescovo ha dato
questo messaggio: “Benvenuti, Merħba! Vorrei ringraziarvi per essere
venuti e Benvenuti a tutti i nostri amici. Ci sono persone provenienti da diverse aree di Malta e anche
da diverse organizzazioni. Vorrei ringraziare il brigadiere Jeffrey Curmi e il commissario di Polizia, Lawrence Cutajar,
per essere venuti e alcuni dei nostri
amici dell’AFM e del corpo di Polizia. Non sono in uniforme perché abbiamo
bisogno di conoscere l’un l’altro
perché siamo umani. Siamo qui per fare una dichiarazione: siamo tutti esseri
umani. Abbiamo bisogno di imparare a
sedersi insieme e conoscerci, mangiare insieme e ascoltare la buona musica
perché questa è la pace sulla terra. Questa è la prima volta che questo cortile
viene utilizzato per un tale evento.
Spero che abbiamo una ripetizione e che vi piaccia la serata. Spero che veniamo da questa esperienza avendo incontrato
e conosciuto nuovi amici. Grazie mille per essere venuti e grazie per essere stati con noi”.
Questa
testimonianza autentica di fratellanza ci fa ricordare quello che disse nel suo
primo discorso alla Città e alla Diocesi di Milano, il suo arcivescovo, mons.
Mario Delpini, durante i Primi Vespri per la solennità del patrono sant’Ambrogio,
mercoledì 6 dicembre 2017: Costruire buon vicinato è “impresa comune di cittadini e
istituzioni, di fedeli e pastori della comunità cristiana e delle altre religioni. [È] una impresa corale che
riconosce il contributo di ciascuno e chiede a ciascuno di non vivere la città come servizi da sfruttare o
pericoli da temere, ma come vocazione a creare legami. In poche parole, questa bellissima iniziativa
della Chiesa maltese è il vivere l’avvertimento di Papa Francesco che, su Twitter, ha detto: ‘A
volte, si può vivere senza conoscere i vicini di casa. Questo non è vivere da
cristiani’”.
|