MALTA
Una coppia maltese dedica la propria vita a tre bambini vulnerabili
di Fra Mario Attard
 Una coppia che ha tutelato la vita di
tre bambini negli ultimi dodici anni ha dichiarato che non è stato facile
dedicare la loro vita, ma la gioia che si prova quando li vedi crescere è
inspiegabile. Joseph e Katya Borg hanno tutelato tre figli che probabilmente
avrebbero speso la loro vita intera all’interno di un’istituzione se non fosse
per questa coppia. Due bambini e una ragazza che hanno tra il dieci e i quindici
anni. Joseph e Katya si sono sposati diciotto anni fa e dopo sei anni hanno
deciso di accogliere nella loro famiglia figli che, per qualche motivo, non
potevano vivere con le loro famiglie naturali. Katya ha detto che non è stato
facile impegnarsi a tutelarli, perché le situazioni con i bambini sono
difficili e talvolta traumatiche. Questo – ha detto – era ciò che ha reso il
loro sforzo più utile. Il loro senso di soddisfazione è stato ancora più grande
quando hanno visto i bambini felici. Il marito di Katya, Joseph, dice di
sentirsi felice quando vede che ha fatto qualcosa di utile. Ha detto: “Far crescere
bambini che non sono vostri in un ambiente e in un’atmosfera normale mi dà un
grande senso di gioia e di soddisfazione”.
Katya dice che, anche se non è facile
far crescere i bambini sapendo che questi possono essere separati da loro in
qualsiasi momento e restituiti alla loro famiglia naturale, è ancora
gratificante vederli crescere. Ha detto: “Tutelare
è bello, farlo è difficile. Il bambino viene prima di tutto il resto. Tutelare
è aprire la casa ai bambini”. Secondo le ultime informazioni fornite dal
Parlamento, 131 bambini sono stati tutelati all’interno delle famiglie. Secondo
il progetto di legge sulla protezione dei minori, coloro che tutelano i bambini
saranno ora in grado di adottarli dopo cinque anni, invece di dover aspettare
dieci anni. In una dichiarazione sulla giornata mondiale della protezione dei
bambini, la National Foster Care Association Malta ha esortato il governo a
rafforzare i servizi di affidamento e a favorire i prestatori di assistenza per
prendersi cura dei bambini più vulnerabili della società.
Quando tratta l’argomento della
fecondità allargata, Papa Francesco si esprime così sull’adozione nell’esortazione
apostolica sull’amore nella famiglia, Amoris
Leatitia: “L’adozione è una via per
realizzare la maternità e la paternità in
un modo molto generoso, e desidero incoraggiare quanti non possono avere figli ad allargare e aprire il
loro amore coniugale per accogliere coloro che sono privi di un adeguato contesto familiare. Non si
pentiranno mai di essere stati generosi. Adottare è l’atto d’amore di donare una famiglia a chi non l’ha.
È importante insistere, affinché la legislazione possa facilitare le procedure per l’adozione, soprattutto nei casi di figli
non desiderati, al fine di prevenire l’aborto
o l’abbandono. Coloro che affrontano la sfida di adottare e accolgono una
persona in modo incondizionato e
gratuito, diventano mediazione dell’amore di Dio che afferma: ‘Anche se tua
madre ti dimenticasse, io invece non
ti dimenticherò mai’” (cfr Is 49,15). “La
scelta dell’adozione e dell’affido
esprime una particolare fecondità dell’esperienza coniugale, al di là dei casi
in cui è dolorosamente segnata dalla
sterilità. […] A fronte di quelle situazioni in cui il figlio è preteso a qualsiasi costo, come diritto del proprio
completamento, l’adozione e l’affido rettamente intesi mostrano un aspetto importante della genitorialità e della figliolanza,
in quanto aiutano a riconoscere che i figli, sia naturali sia adottivi o
affidati, sono altro da sé e occorre accoglierli, amarli, prendersene cura e non solo metterli al mondo. L’interesse
prevalente del bambino dovrebbe sempre
ispirare le decisioni sull’adozione e l’affido” (Ni. 179-180).
|