DICCI LA TUA
Degrado lungo il solco della Magna Via Francigena. Lettera aperta al sindaco di Agrigento
di Redazione
 Ill.mo signor Calogero Firetto, sindaco
di Agrigento, la scorsa settimana sono stato pellegrino e, poi, turista,
unitamente ad altre persone, nel cammino della Magna Via Francigena. Nell’ultima
tappa, con ingresso alla Città di Agrigento, in prossimità dell’uscita del
sentiero sulla provinciale, un contadino ci ha chiesto da dove venivamo. “Dal Friuli-Venezia Giulia, una bellissima Regione”
è stata la nostra risposta. E lui “Perché,
la nostra non è bellissima!”. E noi: “Sì,
bella”. Il contadino, in modo spontaneo e sincero e con la passione della
coltivazione di piante, ci ha risposto: “Ho
capito. È vero: qui abbiamo ‘seminato’
la Storia. Oggi, invece, seminiamo immondezza». Poche parole che ci hanno
lasciato maggiormente increduli e, soprattutto, indignati di fronte a una terra
così ricca di bellezza, di fascino e di gente unica.
Indicibile, infatti, è stata la
salita principale verso Agrigento piena di rifiuti ovunque e, ancor di più,
lungo il breve sentiero che porta alla splendida Rocca della cattedrale dove il
fetore si faceva sentire con scarti anche di origine alimentare. La situazione
non è migliore neppure sul territorio provinciale dove si cammina lungo strade
– ad esempio dopo l’abitato agricolo di Grotte – fra rifiuti di ogni genere:
plastica, bottiglie, vestiti, scarpe. Anche i clivi, purtroppo, sono seriamente
contaminati da ogni tipo di masserizie. Un degrado che abbiamo subito un po’
malamente lungo il solco della Magna Via Francigena.
La nostra non è solo una protesta,
signor sindaco, ma un accorato appello, affinché prendiate cura di questa
splendida terra che va mantenuta integra nei confronti del ricco patrimonio
culturale e, soprattutto, dell’ambiente. Ed è sul fattore ambientale, con il
dissenso dei giovani che sempre di più si fa sentire su scala globale, che
bisogna – a nostro avviso – coinvolgere e trascinare tutte le forze in campo
per far leva a un maggiore impegno civile e di sviluppo sostenibile. Non è più
accettabile la rassegnazione al degrado ambientale: ferisce le coscienze e l’impegno
di tutte le persone che hanno a cuore il bene comune. Le voglio evidenziare che
siamo stati pellegrini in una terra, in luoghi e fra genti che, comunque, non
dimenticheremo.
Lorenzo Cardin
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