MALTA
Il 32° Anniversario della morte di mons. Mikiel Azzopardi
di Fra Mario Attard
 Il 32° Anniversario della morte di mons. Mikiel Azzopardi è stato
commemorato con una bella celebrazione eucaristica nella Cappella di Id-Dar
tal-Providenza (La Casa della Provvidenza). Presenti a questa messa i membri
dell’azione cattolica di Malta e anche i residenti e gli amici della Casa. Dun
Mikiel, come è più popolarmente conosciuto, nacque a La Valletta il 10 febbraio
del 1910, fondò la Casa di Siġġiewi, nel settembre 1965, e morì il 13 maggio
1987. Don Martin Micallef, il direttore di Id-Dar tal-Providenza, ha condotto
la celebrazione eucaristica. Don Reuben Gauci, l’assistente ecclesiastico di
ZAK (i giovani d’azione cattolica), ha concelebrato. Nella sua omelia, don
Martin ha descritto Dun Mikiel Azzopardi come un buon pastore che ancora ispira
la società maltese, con la sua visione e opere per le persone con disabilità
alle quali siano concesse il rispetto, la dignità e i diritti che non avevano
nel suo tempo. Dun Mikiel ha anche contribuito a correggere il modo in cui la
società maltese di allora guardò le persone con disabilità. Le persone con
disabilità non sono cittadini di seconda classe, ma persone che hanno pari
diritti come gli altri.
Attualmente, Id-Dar tal-Providenza
ospita circa 115 persone di età tra i 14 e gli 80 anni. Essa è composta di tre
residenze: Villa Monsinjur Gonzi, Villa Papa Giovanni e Villa Papa Luciani. Questa
grandissima opera sociale include anche le case comunitarie a Siġġiewi, Qawra,
Birkirkara, Żurrieq e, più tardi in quest’anno, a Balluta. Don Martin si
riferiva anche alla visione di Jean Vanier, morto la scorsa settimana il 7
maggio all’età di 90. Vanier, che aveva fatto visita a Dar tal-Providenza, nel
settembre del 1985, come Dun Mikiel ha fondato le comunità conosciute come l’Arche
dove le persone con disabilità intellettive vivono insieme ai loro aiutanti
nelle piccole case della Comunità. Oggi, l’Arche è diffuso in ben 37 paesi
diversi in tutto il mondo. Jean Vanier diceva che vivere con le persone con
disabilità ti aiuta ad apprezzare la bellezza nel loro cuore e il valore unico
di ogni persona. Gesù non ha mai rifiutato nessuno e ci ha mostrato che vuole
includere tutti così tanto da diventare uno come noi. Vanier sottolinea che il
mondo esalta coloro che sono capaci di salire sui gradini del successo, dell’ambizione,
della competizione, della ricchezza materiale e del potere.
Nonostante le leggi e le convenzioni
che tutelano i diritti delle persone con disabilità, ci sono ancora quelli che
considerano queste persone come un “problema” e, quindi, promuovano l’aborto
delle persone con disabilità quando sono ancora nel grembo materno. Così
facendo, discriminiamo le persone con invalidità in un modo assai brutale e
inumano. Al termine della celebrazione, il sig. Josef De Bono, presidente dell’azione
cattolica di Malta, ha fatto un breve discorso durante il quale ha criticato il
discorso di odio contro le persone con disabilità con cui siamo stati
bombardati ultimamente nel nostro paese. Egli ha esortato che, come Dun Mikiel,
noi abbiamo la responsabilità di promuovere la cultura della vita che rispetta
ogni persona dal concepimento. I presenti alla messa si sono, poi, riuniti a pregare
alla tomba di Dun Mikiel. In questa circostanza, fa molto senso ricordare
questa breve riflessione di Jean Varnier: Si rifiutano i deboli, si vogliono
scartare gli anziani, si vogliono scartare i portatori di handicap e si
vogliono scartare le nostre fragilità. E allora, come aiutare le persone a
ritrovare il significato di “essere umano”?
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